Sport estremi

Salto in Base jump dal Kilimangiaro, straordinario Valery Rozov

DODOMA, Tanzania — Un volo orizzontale di oltre 3 chilometri, e una caduta libera durata più di un minuto. E’ andato così quello che potrebbe essere il primo volo in base jump dal Kilimangiaro, la montagna più alta del Continente Nero. A realizzarlo il 10 febbraio, neanche a dirlo, è stato il russo Valery Rozov, affatto nuovo a primati di questo tipo.

Non è partito proprio dalla vetta del Kilimangiaro, alta 5.895 metri, ma dai 5.460 metri del Western Breach Wall, un punto di uscita più adatto al lancio. “La parete non è verticale – ha spiegato Rozov, come si legge sul sito del suo sponsor Red Bull -, abbiamo impiegato giorni a trovare il punto migliore. Questa è stata la difficoltà maggiore. Poi c’è stato il problema del meteo. Non c’è una montagna al mondo che attiri tante nuvole sulla cima”.

L’alpinista e base jumper russo si è preparato per oltre un anno prima di affrontare questo salto, che pare sia un record sulla montagna. Una volta arrivato in cima al Kilimangiaro, lui e il suo team hanno trascorso la notte nel cratere a 5.750 metri. Solo il terzo giorno le condizioni del tempo hanno consentito il volo.

Valery Rozov (Photo © Thomas Senf_Red Bull Content Pool)
Valery Rozov (Photo © Thomas Senf_Red Bull Content Pool)

Rozov, 50 anni, ha collezionato salti spettacolari dalle pareti o dalla cime più famose del mondo. Nel 2007 è volato dalla Torre centrale del Paine, nel 2008 dal Cerro Torre, poi nel 2009 si è lanciato sul fondo del cratere del vulcano Mutnovsky, ancora attivo, in Russia. Nel 2011 è stata la volta della nord del Cervino, nel 2012 dello Shivling, nel 2013 del Grand Pilier d‘Angle, primo salto dal lato italiano del Monte Bianco. Ancora nel 2013 è saltato dai 7220 metri del Changtse, sul versante nord del massiccio dell’Everest.

E in merito al futuro il base jumper russo ha già in mente nuovi obiettivi. “Ho scalato e volato dai più alti punti adatti al salto dei quattro continenti – ha dichiarato infatti -: l’Everest in Asia; il Monte Elbrus, il punto più alto d’Europa; l’Ulvetanna e l’Holtanna in Antartide e ora il Kilimangiaro in Africa. Sì, c’è la sfida delle Seven Summit e mi restano ancora da fare il Nord e il Sud America e l’Australia/Oceania. Ma preferisco parlarne dopo che le avrò realizzate”.

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