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E' ufficiale: in Lombardia soccorso alpino a pagamento tra pochi mesi

BERGAMO — La notizia è fresca di giornata. La Regione Lombardia ha preso la decisione ufficiale di imporre un ticket sui soccorsi in montagna se non motivati da una effettiva emergenza. Le tariffe sono ancora da definire, ma certo è che se il soccorso è dovuto a “comportamenti imprudenti o negligenti”, se non segue un ricovero o se il ferito verrà accolto in ospedale con codice bianco, costui dovrà contribuire alle spese sostenute per il suo recupero. E se si tratta di elisoccorso, si parla di migliaia di euro.

Il sito della Regione ancora non riporta il verbale, ma secondo le informazioni raccolte da Bergamonews.it il progetto che era all’ordine del giorno in Commissione Sanità questa mattina sarebbe stato approvato “con il voto favorevole di Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, NCD, Fratelli d’Italia e Gruppo Misto, contrari PD e Patto Civico, astenuti i rappresentanti del Movimento 5 Stelle”.

Le remore del Pd sono legate al fatto che anche chi ha un problema fisico, anche se non grave, sarebbe costretto a pagare. Questo potrebbe indurre alcune persone a non chiamare i soccorsi per timore del ticket, e quindi a mettersi maggiormente in pericolo. In ogni caso a questo punto – sostiene il Pd – “perchè non far pagare chi guida ubriaco”. Ma Lara Magoni, relatrice del progetto, sostiene che “il rimborso a carico dell’utente negligente deve essere considerato un deterrente per sensibilizzare le persone ad affrontare attività escursionistiche in sicurezza. Inoltre il recupero in zone impervie è caratterizzato da notevole complessità e costi elevati e comporta l’assunzione di molti rischi anche per i soccorritori”.

A stabilire se gli interventi di soccorso siano giustificati o meno sarà, a quanto pare, la Centrale Operativa sede dell’elisoccorso che effettua l’intervento, in coordinamento con l’equipe di soccorso sanitario se questa sarà presente. Per le negligenze sarà difficile stabilire i limiti, ma a quanto sembra i parametri di riferimento saranno le linee guida del Cai sul comportamento in montagna.

“La Giunta regionale, entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, sentiti l’AREU (Agenzia Regionale per l’emergenza urgenza) e il CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – riferisce il sito bergamasco – stabilirà con apposito regolamento il piano tariffario dei servizi di soccorso sanitario e non sanitario. In ogni caso il richiedente non potrà pagare più del 50% del costo effettivo del servizio e saranno esentati dal pagamento coloro che già allo stato attuale lo sono per le prestazioni sanitarie di pronto soccorso; per i residenti in Lombardia è prevista una ulteriore riduzione del 15% sul costo a carico”.

In ogni caso, questo è solo il primo step. Il provvedimento, prima di entrare in vigore, potrà essere migliorato e dettagliato in modo più preciso.

Nei prossimi giorni interviste e approfondimenti sul tema, che sta scaldando gli animi tra gli appassionati e gli esperti di montagna, non ultimo il Cai che sembra abbia in qualche modo mosso osservazioni al provvedimento lombardo nei giorni scorsi. Continuate a seguirci.

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12 Commenti

  1. Evviva! era ora, e speriamo che serva a limitare almeno un po il numero di quelli che si avventurano in montagna senza valutare i rischi per se e per gli altri.

  2. Ho scritto di questo alcuni anni fa. Non sono d’accordo al tiket perché diventa una questione di stato sociale. In sintesi che ha disponibilità economica non si farà problemi a chiamare comunque il soccorso tanto “pago e chi si è visto si é visto” e tanti saluti. Sarebbe più utile una bella condanna a lavori socialmente utili come, per esempio, pulire i cessi di qualche rifugio almeno non ci sarebbero classi sociali.
    Carlo

  3. Con questo provvedimento si recupererà qualche risorsa economica, aumenteranno le stipule di polizze assicurative e di conseguenza l’importo del premio, di contro gli sprovveduti si cacceranno ancor di più nei guai pur di non chiamare i soccorsi e rischiare di trovarsi un bel conto salato da pagare. In ogni caso il problema di avere l’elicottero del 118 impegnato in missioni non prettamente sanitarie quando potrebbe essere richiesto per missioni esclusivamente sanitarie rimane immutato. Ne vale la pena??

  4. Da qualche parte bisogna cominciare! Sono consapevole che il problema non si porrebbe se ci fosse più senso di responsabilità e senso del limite. Purtroppo non è cosi e qui si aprirebbe un discorso ben più complesso. In Svizzera la Rega funziona benissimo…ma forse lì sono più responsabili….
    Aldo

  5. Ottima l’osservazione “perche’ non far pagare chi guida ubriaco”? O chi esce di strada andando ben oltre il limite di velocita’?
    Perche’ non e’ a pagamento la motovedetta della Guardia Costiera che recupera sprovveduti bagnati al largo senza + forze aggrappati ad una boa o trascina gommoni di marinai in erba rimasti senza benzina o in balia del mare grosso?
    In breve, perche’ si sono 2 pesi e 2 misure?

  6. Ecco spuntare la panacea di tutti i mali : l’assicurazione . Polizza da pagare magari obbligatoria se si vuole mettere la suola degli scarponi fuori dall’asfalto e così si screma un poco la moltitudine dei frequentatori dei monti. I poveracci a casa. Però si sa che la compagnia assicuratrice deve fare un utile e vedremo che per gli interventi metteranno una freanchigia e poi magari ti chiedono comunque un rimborso e se non paghi vai di causa con l’avvocato per chiederti il rimborso di quanto loro ti hanno anticipato.
    Il problema si potrebbe contenere educando le persone ad un approccio alla Montagna più responsabile e meno basato sulla mentalità “no limit ” ultra Trail o a quello della cima a tutti i costi e che dire dell’uso smodato e pericoloso delle MTB giù per i sentieri ripidi con giocattolini da migliaia di euro. La cultura del suv a due ruote,
    Sarebbe utile sapere quanti sono gli interventi di soccorso ” superflui “.

  7. Avrei una domanda da porre speranzoso che qualcuno risponda: perché il CNSAS ,che si addestra regolarmente con gli elicotteri della GdF –Polizia, quando deve effettuare un recupero di una o più persone senza problematiche sanitarie, o per portare personale in quota, o per far ricerche aeree di dispersi utilizza gli elicotteri del 118? distogliendoli ,di fatto ,da quello che dovrebbe essere il loro compito principale cioè il soccorso sanitario!! anticipatamente ringrazio

  8. Premesso che non mi considero un escursionista imprudente, io sono favorevole al soccorso a pagamento per motivi di negligenza ma credo sia necessaria una commissione mista (medici, soccorso alpino, …) al fine di definire quando un intervento rientri nella categoria o no.
    In ogni caso credo che la normativa dovrebbe avere carattere nazionale, non è possibile che a seconda della regione in cui mi trovo debba preoccuparmi dell’attrezzatura necessaria per legge o di eventuali costi di recupero. O per lo meno che lo sia per tipo di territorio (le alpi, gli appennini, i pirenei….) indipendentemento dalla nazione in cui mi ritrovo

  9. si può forse andare in montagna senza scarponcini, zaino e giaca a vento? NO, e allora tanto vale conteggiare nell’attrezzatura “minima” anche una quota di danaro per la copertura ass.va, peraltro già compresa nella quota associativa del CAI (iscrivetevi!!). quanto detto sopra da qualche demagogo mi fa sorridere: non sono assicurato/non posso “permettermi” i soccorsi? e quindi prendo dei rischi in più??? no, non penso…. ma vale anche il contrario: visto che tanto sono coperto, ci provo lo stesso, tanto mal che vada chiamo l’elicottero….. non funziona comunque!! E’ solo il buon senso di ognuno, ciascuno con i propri limiti, esperienze e propensione al rischio, che ci permette di tornare a casa sani e salvi (e gratis!!). ciao

  10. Era ora! La montagna è terreno che richiede rispetto e conoscenza e quindi la giusta prudenza. Negli ultimi anni si è assistito a richieste di soccorso per problemi futili, in alcuni casi fino a crisi di pianto.
    la decisione della ns Regione è quindi sacrosanta,

  11. …e allora perché paghiamo le tasse? A questo punto, visto che non servono a nulla, licenziamoli tutti, tagliamo le spese e che il servizio sia PRIVATO e pagato da chi ne usufruisce… Il punto e´che se usiamo la stessa forma di pensare per tutto…NON si dovrebbero piu´soccorrere tutte le persone che hanno un incidente per negligenza…attacchi cardiaci per gente sovrappeso, incidenti d’auto per chi ha colpa e non rispetta la segnaletica, incidenti per uso di petardi, incidenti per chi gioca al football senza certificato medico e senza il kit medico…etc.etc.etc….

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