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Ancora neve sulle Alpi: pericolo valanghe in rialzo, forte in Piemonte e Nordest

BERGAMO — Non cessano le nevicate sul Centro-Nord, anche se l’intensità è minore rispetto a quella di ieri. Al suolo sono cadute decine di centimetri di neve, che in alcune località hanno toccato perfino il metro. E il pericolo valanghe è in forte rialzo: i bollettini usciti nelle ultime ore avvertono: il pericolo è marcato su tutto l’arco alpino, in rialzo al grado 4 (forte) specialmente sulle Alpi Occidentali e in Trentino Alto-Adige.

“Su cuneese e torinese l’attività valanghiva spontanea potrà essere intensa – recita il bollettino Arpa Piemonte -, con il distacco di numerose valanghe di medie dimensioni e localmente grandi. Il distacco di valanghe sarà probabile già con debole sovraccarico su molti pendii, anche non ripidi e indipendentemente dall’esposizione, anche a quote basse e nelle radure di boschi. Le condizioni nivologiche limitano fortemente le escursioni e richiedono una grande capacità di valutazione locale del pericolo valanghe e un’ottima pianificazione degli itinerari. Nei prossimi giorni il forte rialzo delle temperature porterà ad un aumento delle probabilità di distacchi, e il pericolo resterà di grado 4, forte”.

Il pericolo è salito a 4-forte anche in Val d’Aosta nelle valli di Gressoney, Ayas, Champorcher dove la nevicata è stata più abbondante.

In Lombardia, secondo l’Arpa, sono caduti 40-60 cm di neve su Prealpi Bresciane e Adamello, 20-30 cm su Orobie e valori inferiori sui restanti settori. E’ particolarmente rimaneggiata dall’intensa attività eolica, che continua a favorire l’incremento di accumuli e lastroni. Il pericolo è 3 marcato su tutti i settori.

In Trentino la nevicata delle ultime ore ha interessato tutto il territorio a partire dai 300 m di quota circa con spessori variabili tra i 25 e 45 cm. Il pericolo valanghe generalmente è marcato (grado 3) in aumento fino a forte (grado 4) in relazione agli spessori dei nuovi apporti di neve accumulata anche per effetto del trasporto eolico.

“I recenti apporti di neve fresca, talvolta di densità elevata, appesantiscono il manto nevoso in lento e graduale assestamento – spiega il bollettino – ma poggiano su deboli stratificazioni preesistenti estremamente instabili, sovraccaricandole ulteriormente; il distacco di valanghe è possibile quindi già con debole sovraccarico e in alcune situazioni sono da aspettarsi valanghe spontanee di media grandezza”.

 

Per approfondimenti www.aineva.it

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