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Racconti dall’Aconcagua: dal campo base di Plaza Argentina

Aconcagua
Aconcagua

MENDOZA, Argentina — “Campo Base… in cucina ad aspettare che i ragazzi si sveglino per fare colazione. Ormai dopo 3 giorni sono diventato uno del gruppo. Mi hanno adottato e, a differenza degli altri gruppi che vivono e mangiano nei tendoni apposta, io mangio e divido la cucina (che poi è anche sala giochi ritrovo) con i responsabili, cuochi e portatori di Inka Expediciones”. Continua così il racconto del viaggio all’Aconcagua del nostro lettore “M”, che si trova alle pendici della montagna più alta del Sud America per tentare di salire la via dei Polacchi.

“Sono circa una decina più una ragazza. Qualcuno parla inglese se no ci si arrangia fra italiano castigliano e gesti (soprattutto gesti). Non e’ male vivere il campo base così. E in cucina con i fuochi e il forno sempre accesi fa sempre molto caldo…

‪Allora dato che qualcuno si è perso i pezzi, in effetti non è così semplice seguire le mie tracce e interpretare i miei deliri letterari, faccio un riassunto: due giorni fa, dopo 3 giorni di trekking sono arrivato al campo base di Plaza Argentina a 4200 metri. Qui termina il portage con i cavalli e inizia la spedizione vera. Ho montato la mia tenda che sarà quella principale per un po’ di giorni e piano piano ho preparato il materiale (tende, cibo, abbigliamento, ecc) per allestire i campi alti. Il tutto lo farò in autonomia cioè portandomi tutto da solo. Alcune spedizioni utilizzano i portatori per il materiale anche ai campi alti, ognuno decide come meglio crede, a me da più soddisfazione essere autonomo (finchè avrò le forze per farlo) e mi arrangio.

‪Quindi ieri mattina sfruttando finalmente un giorno di quasi calma di vento sono salito per il Campo 1 a 5000 m ma poi stavo benone e ho proseguito fino al colle a 5300 m dove ho montato la tenda, zavorrata all’ inverosimile e via giù al CB a fare la doccia!!! Che figata, dopo 5 giorni di vento avevo la terra ovunque.

‪Oggi avrei voluto sfruttare ancora il bel tempo e risalire a dormire su per vedere come sto ma questa notte non ho dormito benissimo e mi sento parecchio stanco. Pago la giornata di ieri… Forse ci sta un giorno di riposo per riprendere un po’ di forze. Le notti in quota ti dicono come stai veramente: se dormi stai bene, se no vuol dire che non sei ancora a posto. Peccato, un Natale in alta quota mi sarebbe piaciuto, vabbeh vediamo come si evolve la situazione in mattinata. In effetti sto forzando un po’ i tempi perchè uno dei responsabili e un portatore domenica prossima sfruttando le previsioni che danno poco vento e temperature accettabili tenteranno l’Aconcagua per la diretta al ghiacciaio dei polacchi (una via di ghiaccio di 900 m di dislivello con una pendenza media di 50-55 gradi con tratti a 70 gradi).

Se fosse stato in condizioni buone sarebbe stato il mio obbiettivo di salita, in effetti con le poche nevicate degli ultimi mesi è in condizioni pessime: ghiaccio vivo, poca neve e crepacci aperti. Da solo è impensabile, almeno per me, e avere due compagni locali che conoscono la montagna molto bene non sarebbe male. Però non posso neanche inserirmi nella cordata e poi star male a metà del ghiacciaio perchè non sono acclimatato.

‪Vabbeh, vediamo che succede. Sono arrivati gli altri, si mangia! ‪Oggi qui è una splendida giornata e non c’è un filo di vento e ne approfitto per augurare un Buon Natale a tutti!

 

M.

 

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