Pareti

La grande impresa in Patagonia: Salvaterra e soci di nuovo sulla parete Ovest della Torre Egger

Torre Egger (Photo Luca Maspes)
Torre Egger parete Ovest (Photo Luca Maspes)

EL CHALTEN, Argentina — Sono tornati per riprendere da dove avevano lasciato l’anno scorso. Ermanno Salvaterra, Tomas Franchini, Francesco Salvaterra e Nicola Binelli si trovano in Patagonia, pronti ad attaccare la parete Ovest della Torre Egger per tentare di concludere la via che, per la prima volta, arrivi in cima passando al centro di quel muro verticale.

Le informazioni arrivano sia dal Diario di Ermanno Salvaterra, veterano della Patagonia e tra i massimi conoscitori di quelle vette, sia dalla pagina facebook di Francesco Salvaterra (nessuna parentela, solo lo stesso paese di origine).

I primi a partire sono stati a metà settembre Ermanno Salvaterra, Tomas Franchini e Nicola Binelli, che quest’anno fa parte della squadra, mentre non è tornato Paolo Grisa, che componente appunto della spedizione del 2013. I tre nei giorni scorsi hanno raggiunto il Passo Marconi con tutto l’equipaggiamento. Francesco Salvaterra è potuto partire ed unirsi agli altri qualche giorno dopo, dovendo sostenere uno degli ultimi esami del corso Guide.

“Le scarse comunicazioni arrivano grazie ad un telefono satellitare – si legge sulla pagina facebook di Francesco Salvatera -. Domani il gruppo riunito risalirà la valle del Rio Electrico verso il campo base con gli ultimi viveri e materiali e con la prima occasione di tempo decente si porterà definitivamente in parete. L’estrema difficoltà della scalata, un muro costantemente verticale o strapiombante solcato da fuggevoli fessure unita alle condizioni meteo notoriamente proibitive hanno fatto optare al team una strategia di scalata in stile capsula”.

La via di Salvaterra e soci sulla Pera della-Egger (Photo-Ermanno-Salvaterra)
La via di Salvaterra e soci sulla Pera della-Egger (Photo-Ermanno-Salvaterra)

Gli alpinisti potrebbero rimanere in parete per diversi giorni dal momento che lo stile di salita permette loro di portarsi dietro scorte e materiali. I primi 400 metri di salita sono già attrezzati, da lì in poi invece la via è ancora da aprire. La linea, che passa al centro della “pera” (come è chiamato il cuore della parete Ovest della Torre Egger) è una delle più ambite in Patagonia: uno dei “problemi” alpinistici ancora aperti. “La Via” con la V maiuscola, l’aveva definita l’anno scorso Pietro Dal Prà, a cui avevamo chiesto un commento visto che lui stesso aveva tentato nel 1996 con Ermanno Salvaterra, Andrea Sarchi e Lorenzo Nadali.

Proprio il loro tentativo del ’96 costituisce i primissimi tiri della linea seguita l’anno scorso dal team di Salvaterra. “Dopo lo zoccolo iniziale – ci aveva spiegato infatti la Guida alpina trentina -, avevano fatto un paio di tiri che noi abbiamo risalito e poi, spostandoci appena a destra, siamo andati su dritti. Dall’inizio della parete vera e proprio, più o meno, avremo salito 350 metri. Come via di roccia saremo a metà strada dalla fine. È impegnativa, soprattutto perché si sta tanti giorni in parete”.

Leggi l’intervista a Salvaterra al rientro dalla spedizione dell’autunno dell’anno scorso

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Un commento

  1. Lotta grandiosa. Ma dalla foto sembra che l’anno scorso siano arrivati almeno a due terzi.Io sono stato lì sotto ad Ottobre ed era tutta ghiacciata, attaccando adesso cosa troveranno? A meno che non sia riparata da tetti

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