AlpinismoAlta quota

Ueli Steck torna in Himalaya, con la moglie allo Shisha Pangma

Ueli Steck (Photo www.uelisteck.ch)
Ueli Steck (Photo www.uelisteck.ch)

LHASA, Tibet – Ritorno allo Shisha Pangma per Ueli Steck. “The Swiss Machine” è tornata questo autunno sull’8000 tibetano che nel 2011 aveva salito nello straordinario tempo di 10 ore e mezza. Questa volta non si tratterà di una scalata in velocità, perché, come ci aveva detto lo stesso alpinista svizzero qualche mese fa, sarà per lui più una “vacanza”: “sarò con mia moglie – aveva raccontato -, quindi saranno ferie per me”.

La conferma del viaggio in Himalaya arriva dallo sito del fuoriclasse svizzero. “Sono di nuovo in Tibet – scriveva il 4 settembre -. Ci stiamo divertendo molto. Il piano è di scalare lo Shisha Pangma insieme a mia moglie Nicole”.

Tutto come da programma quindi, visto che della spedizione autunnale Steck ci aveva dato notizia già nel marzo scorso ai Piolet d’Or. All’epoca l’alpinista stava attraversando un momento non facile, il ritorno alla realtà (non privo di polemiche e di sospetti) dopo una incredibile salita solitaria e in velocità lungo una via nuova sulla parete sud dell’Annapurna. Salita che gli era valsa l’ambito premio alpinistico. Chiaro che comparato allo scorso autunno, lo Shisha Pangma, con i suoi 8027 metri la 14esima vetta della Terra, appare tutt’altra cosa.

Uno spirito diverso accompagna probabilmente gli altri alpinisti che si trovano al campo base avanzato dell’ottomila. Carlos Soria, che ritenta lo Shisha per conquistare il suo 12esimo ottomila, è arrivato ai piedi della montagna il 14 settembre. C’è poi il team del concatenamento in velocità di due 8000, vale a dire quello composto da Andrea Zambaldi, Benedikt Böhm e Sebastian Haag, giunti all’Abc il 12 settembre, mentre è in viaggio il danese Bo Belvedere Christensen. Stando a Explorersweb infine, la spedizione commerciale di Kari Kobler ha installato campo 1, dove alcuni alpinisti hanno trascorso la prima notte di acclimatamento.

Anche sugli altri 8000 della stagione post monsonica himalayana procedono i lavori. Al Manaslu le spedizioni commerciali Himex e Altitude Junkies avrebbero installando le corde fisse all’incirca fino a campo 3. ”È interessante notare – rileva Explorersweb -, che hanno fissato anche delle scalette sopra grandi crepacci tra campo 1 e campo 3. Gli alpinisti potrebbero tentare la vetta già nei prossimi dieci giorni.

Al Cho Oyu diversi team si muovono fra campo 1 e campo 2, mentre al Dhaulagiri un team slovacco dovrebbe arrivare al campo base il 18 settembre. Anche la spedizione del British Tri-Service diretta alla difficile cresta Sud Est del Makalu è in viaggio verso il base, mentre sulla temibile sud del Lhotse i coreani sono saliti al primo campo alto lo scorso weekend e ritornati poi al base.

Guarda la video intervista e Ueli Steck

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