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Patagonia, la traversata di Salvaterra

EL CHALTEN, Patagonia — Straordinaria impresa italiana tra le vertiginose pareti della Patagonia. Nei giorni scorsi Ermanno Salvaterra, Alessandro Beltrami, Mirko Masè e Fabio Salvadei hanno completato la traversata tra il Cerro Standhardt e il Colle della Conquista, passando per la Punta Herron e la Torre Egger.

Gli alpinisti hanno portato a termine l’impresa tra il 21 e il 23 novembre, affrontando pareti verticali, tunnel ghiacciati, enormi crolli ghiaccio, pendoli e rischiose discese in doppia. Per un pelo, non hanno salito anche il Cerro Torre (3.102 metri), sfiorando la leggendaria traversata che collega le tre cime più alte del gruppo: un sogno inseguito da molti alpinisti patagonici e soprattutto da Salvaterra, che da vent’anni a questa parte ha provato a raggiungerlo più volte.
 
Prima di Salvaterra e compagni, solo Thomas Huber e Andy Schnarf erano riusciti a salire in successione il Cerro Standhardt (2.730 metri), la Punta Herron (2.750 metri) e la Torre Egger (2.850 metri). Loro però lì erano scesi. Mentre il team italiano, qualche giorno fa, ha proseguito verso il Torre, raggiungendo il Colle della Conquista.
 
Dopodichè, Salvaterra e compagni hanno provato ad attaccare il Cerro Torre, ma dopo un tiro hanno rinunciato per il pericolo di scariche di ghiaccio e neve: il tempo da due giorni era bello e il caldo iniziava a far sciogliere gli enormi e minacciosi funghi di ghiaccio sulle cime.
 
Una scarica di ghiaccio aveva già colpito Salvaterra il 10 dicembre, sul Cerro Standhardt, mettendo a rischio la spedizione. Ma dopo qualche giorno, per fortuna, l’alpinista si è ripreso e il 21 novembre, quando si è aperta una nuova finestra di bel tempo, il quartetto è ripartito verso la traversata.
 
Gli alpinisti hanno attaccato il versante ovest dello Stendhart, sulla via Otra vez (aperta nel 1989 da Salvaterra, Elio Orlandi, Maurizio Giarolli e mai ripetuta). Hanno raggiunto la cima, dove hanno bivaccato, e il giorno dopo si sono calati al Colle dei Sogni.
 
Hanno salito la Punta Herron dallo Spigolo dei bimbi (aperta ancora da Salvaterra nel 1991 con Adriano Cavallaro e Ferruccio Vidi), sono scesi e ripartiti verso la Torre Egger. Dopo un bivacco in parete, sono saliti in vetta, e poi hanno puntato verso il Torre.
Sara Sottocornola

Nella foto, Salvaterra sul fungo sommitale del Cerro Stendhart (Foto courtesy Intotherocks)

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