Alpinismo

E’ polemica sulla nuova via di Humar

LUBLJANA, Slovenia — E’ scoppiata la polemica sul caso di Tomaz Humar, autore di una solitaria sulla Sud dell’Annapurna lungo una presunta via nuova. Secondo alcune fonti, infatti, la linea di salita seguita dall’alpinista sloveno sarebbe già stata aperta da una "misteriosa" spedizione nel 2000.

Humar ha dichiarato di aver salito il settore di parete che si trova all’estremo orientale dell’Annapurna Sanctuary (a circa cento metri di distanza dalla via Kukuczka-Hajzer del 1988) e di essere sbucato, a 7.500 metri circa, sulla cresta est dove passa la via Loretan-Joss del 1984, che Humar ha poi seguito per arrivare sulla vetta dell’Annapurna Est (8.026 metri).
 
Già questi dettagli hanno ridimensionato l’impresa che inizialmente era sembrata un’azzardata solitaria lungo il terribile e minaccioso settore centrale della Sud dell’Annapurna. Il settore di parete salito da Humar, infatti, pur essendo impegnativo potrebbe essere quasi considerato come parte del Roc Noir (o Kangsar Kang, 7.485 metri), più che della Sud dell’Annapurna.
 
Ora però, la rivista americana Alpinist insinua dei forti dubbi anche sull’effettiva novità dell’itinerario seguito da Humar per arrivare alla cresta est. Secondo la rivista, infatti, quella linea era già stata seguita da tre sfortunati e non meglio identificati alpinisti, che nel 2000 avrebbero tentato di salire all’Annapurna East dopo aver fatto acclimatamento sul Singu Chuli (o Fluted Peak, 6501 metri), e poi, vessati dalla tormenta, sarebbero stati costretti a ripiegare in discesa sul versante Nord.
 
Alpinist, però, non fornisce alcun dettaglio sui nomi dei misteriosi alpinisti che avrebbero salito la via sette anni fa, nè sulla loro nazionalità. Chi erano? Non si sa. Dagli archivi della AdventureStats e di Elizabeth Hawley – che siamo andati a spulciare per l’occasione – non risulta alcuna spedizione alla Sud dell’Annapurna, nè sul Roc Noir, nè sul Singu Chuli nell’anno 2000.
 
Insomma, il mistero s’infittisce. Anche perchè le dichiarazioni fatte da due di quegli stessi alpinisti non concordano con quelle dell’alpinista polacco Arthur Hajzer. I primi, confermando (anonimamente?) ad Alpinist che quella di Humar sarebbe una ripetizione, dicono che quel tratto di parete era assolutamente facile.
 
Hajzer invece, intervistato sulla questione da Explorersweb, ha dichiarato che "l’impresa di Humar è stata grandiosa, quella parete è estremamente difficile e la via raggiunge i 60 gradi di pendenza su pareti di ghiaccio. Tanto pericolosa che io e Kukuczka non riuscimmo a scendere da quella parte".
 
In attesa di elementi che possano chiarire la vicenda, restano, i dubbi sul fatto che Humar, avendo intenzione di aprire una via nuova, non avesse idea che nemmeno personaggi come Kukuzcka e Hajzer fossero saliti nel medesimo settore di parete prima di lui.
 
Sara Sottocornola
 

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