Scienza e tecnologia

Everest: via libera ai cellulari sulla Nord

LHASA, Tibet — Non solo potranno usare l’ossigeno: avranno anche il telefonino. Gli alpinisti cinesi che la prossima primavera porteranno la fiaccola olimpica sull’Everest avranno ogni tipo di facilities: l’ultima è quella delle chiamate col cellulare, rese possibile da una nuova cella installata a 6.500 metri di quota.

La cellula mobile d’alta quota, progettata dalla China Mobile, il più grande operatore di telefonia mobile cinese, è di tipo pret-a-porter. Installata dai tecnici nei giorni scorsi sul versante Nord dell’Everest, a 6.500 metri di quota, è stata testata ieri con successo e poi riportata a valle.
 
Un tecnico ha chiamato il manager della China Mobile dalla montagna e la conversazione è risultata di qualità ottima. Poi, il team ha impacchettato tutta l’attrezzatura di nuovo e se l’è riportata a casa.
 
Nel timore, infatti, che le rigide temperature invernali sulla montagna (fino a 50 gradi sottozero) possano danneggiare il sistema, l’azienda ha preferito evitare rischi. La base verrà riportata in quota in primavera, prima della spedizione, e re-installata.
 
Sull’Everest esistono altri due ripetitori per telefoni cellulari, sempre gestiti dalla China Mobile, ma si trovano a quote inferiori a 5.000 metri. E’ capitato, in passato, che alcuni alpinisti riuscissero a mandare sms dalla montagna e perfino dalla cima.
 
Ma con l’aiuto della cella che verrà installata nei pressi del campo base avanzato, si realizzerà una buona copertura lungo tutto il percorso di salita sul versante Nord dell’Everest. Ora, infatti, saranno possibili telefonate nella zona tra campo base e campo 1, dove prima erano impossibili.
 
Se la possibilità di chiamare con il telefonino durante la salita all’Everest toglie certamente un po’ del sapore "avventuroso" della salita, dal punto di vista della sicurezza la nuova cella della China Mobile rappresenta un passo avanti, anche in vista del grande movimento di uomini e spedizioni che si prevede la prossima primavera sulla montagna, in concomitanza con le Olimpiadi di Pechino 2008.

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