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Basta con l’invasione di maestri stranieri

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AOSTA — Eravamo abituati ad una concorrenza spietata tra i maestri di sci. Ma da oggi la storia cambia. Le scuole di sci fanno fronte comune contro i maestri stranieri e in Val d’Aosta introducono il "tetto" per poter istituire una scuola si sci.

Come ogni anno, le Alpi oltre il Monte Bianco, assistono impotenti all’arrivo delle scuole del Nord. Maestri provenienti da Inghilterra, Scandinavia e giù fino a Belgio e Danimarca "rubano" costantemente centinaia di clienti ai maestri italiani.

Ma da questa stagione le cose cambiano. Se il patentino da maestro prima valelva ovunque, chi oggi vuole insegnare sulle Alpi deve passare prima due esami: l’Eurotest e l’Eurosécurité. La prima prova è sugli sci. Dura. La seconda riguarda la sicurezza, la conoscenza dell’ambiente, la capacità di orientamento e di prestare soccorso a infortunati. Per chi passa gli esami, tutto ok. A patto ovvimente che prenda residenza e domicilio sulle Alpi.

Ma i maestri meno ferrati non si devono preoccupare. Se i due test non verrano superati si potrà comunque fare un "esamino"  pià facile. Se quest’ultimo verrà superato il maestro potrà insegnare, ma solo ai suoi clienti e per quattro settimane massimo.

Nuove norme anche in Val d’Aosta. Da oggi nelle grandi stazioni per istituire una scuola bisogna essere almeno in 30.

"In questo modo – spiegano all’Associazione valdostana maestri di sci – si fissano regole uguali per tutti senza bloccare un possibile flusso turistico e rimane la possibilità ai turisti e alle agenzie che organizzano le loro vacanze di continuare con le loro abitudini".

Elisabetta Moretti

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