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Luca Montanari verso il Cho Oyu: “Namaste. E tutto cambia, dentro”

Luca Montanari
Luca Montanari

VERONA — Destinazione Co Oyu. E’ questa la meta verso cui è diretto Luca Montanari, guida alpina XMountain, che partirà insieme ai vicentini Luciano Dal Toè e Samuele Santagiuliana, al milanese Massimiliano Colombo e a Bogdan Velev, bulgaro ma trapiantato a Parigi da decenni. Il gruppo lascerà l’Italia il 31 agosto: per Montanari si tratta del primo tentativo sull’ottomila nepalese, che proverà a scalare senza ossigeno. La spedizione inoltre avrà anche un aspetto umanitario: supporterà, infatti, la fondazione “Nepal senza Frontiere” di Fausto De Stefani, attraverso una raccolta di fondi e di materiale che loro stessi porteranno a Kathmandu. Questo il pensiero che la Guida trentina ha voluto condividere alla vigilia della partenza.

“Il Nepal è un posto che non ti aspetti: ogni volta torni a casa sempre più ricco, di quella ricchezza che fortifica i sogni e le relazioni. Noi, così come tanti altri volontari ed associazioni in Italia e nel mondo, lo facciamo perché è giusto farlo, perché questa cultura e questo popolo devono essere aiutati e protetti.

Namaste. Ogni volta che pronuncio questo saluto, il Nepal e i suoi volti mi si palesano davanti agli occhi. Li sento dentro il petto, mi attraversano la pelle. Sono felice. La prima volta che ho visto Kathmandu mi sono sentito disorientato, fuori posto, forse anche di troppo: per le strade, grovigli di macchine alle prese con una segnaletica inesistente; uomini, donne e bambini infilati in botteghe e mercatini, tutti in preda ad una frenesia diversa, tutti con il sorriso stampato sulla faccia. Ero lì per affrontare il Manaslu, carico come una molla, tutto proiettato verso la vetta, fiducioso nella mia preparazione e determinazione. Ero certo che non mi sarei fatto distrarre da nulla, per non sprecare concentrazione ed energia. E invece, il trekking verso il campo base si è rivelato un cammino pieno di incontri: ho conosciuto la bontà, la vita semplice, il rispetto profondo della gente per la gente, il riguardo e l’attenzione verso ‘l’ospite’, verso di me. In mezzo alla povertà e alle difficoltà quotidiane, ho trovato una ricchezza d’animo talmente smisurata da essere incredibilmente contagiosa. Che mi ha preso in pieno, fino a farmi arrivare al campo base sereno, felice, pronto. Ogni volta che torno in Nepal, desidero fortemente il contatto con la terra e con le persone e intraprendo un percorso che mi pulisce l’anima e mi libera la testa, fino a sentirmi davvero preparato e proteso alla vetta. Non si può affrontare una montagna senza aver conosciuto questo mondo: sarebbe come rinunciare ad una benedizione, ad un influsso positivo, a una formula magica che ci rende pronti per giungere al suo cospetto.

Per tutte queste cose che il Nepal mi ha fatto vedere e mi ha donato, credo fortemente che questa gente debba essere aiutata e sostenuta. Cho Oyu Expedition 2014, infatti, non è solo la spedizione verso il sesto ottomila della Terra, ma anche una visita alla gente, portando con noi medicinali, vestiti, quaderni per i bambini. Porteremo tutto a Kathmandu, presso l’associazione Nepal Senza Frontiere, fondata da Fausto De Stefani, che da sempre è attivo qui, contribuendo a far nascere un ospedale e delle scuole per bambini senza fissa dimora.

Io, insieme a Samuele, Luciano, Massimiliano e Bogdan, sarò, ancora una volta, tra le strade disordinate e caotiche, in mezzo alla gente semplice e felice, a respirare una vita che non mi appartiene ma che mi saluta e mi accoglie, regalandomi sempre emozioni forti. E guarderò il Cho Oyu come ho sempre guardato tutte le montagne che ho scalato: con devozione e rispetto. Namaste. E tutto cambia, dentro”.

Luca Montanari

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