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Verza al Rwenzori per studiare il clima, lontano dagli attacchi dei ribelli ugandesi

Rwenzori, il ghiacciaio Margherita
Rwenzori, il ghiacciaio Margherita

KASESE, Uganda — A Ruboni Camp, 1600 metri, porta di ingresso del Parco Nazionale del Rwenzori, il clima è quello equatoriale, fa caldo ed è molto umido: “Siamo in piena foresta pluviale” ci spiega Giampietro Verza, responsabile tecnico di EvK2Cnr. Da qui inizia il trekking che porterà in pochi giorni Verza fino ai 4750 metri dove si trova la stazione meteorologica installata da EvK2Cnr proprio ai piedi del ghiacciaio sommitale della cima Margherita, la più alta, con i suoi 5109 metri, del massiccio del Rwenzori e la terza dell’Africa. E dove le temperature scendono spesso sotto zero. La stazione meteo climatica installata lo scorso anno da EvK2Cnr nell’ambito dei progetti Nextdata e Share (Stazioni ad Alta Quota per la Ricerca sull’Ambiente) ha bisogno di manutenzione, alcune parti saranno sostituite, questo è l’obiettivo principale della missione.

Nei giorni scorsi la regione è stata teatro di scontri tra la polizia locale e i ribelli. Scontri che hanno causato, secondo quanto riportato dalla BBC 58 morti, 41 morti tra i ribelli e 17 tra poliziotti e civili. “Ora la situazione è più tranquilla – ci aggiorna Verza -. Gli scontri più importanti sono avvenuti lontano da qui, più a nord. Mentre a Kasese a 30 chilometri da qui, si è trattato di un episodio isolato, è stata purtroppo attaccata la casa di un poliziotto che è morto insieme ai famigliari”.

Verza lungo il trekking è accompagnato da quattro ranger del Parco. “A Kampala abbiamo incontrato il Dr. Andrew Seguya, CEO dell’Uganda Wildlife Autority, che ci ha assicurato la massima collaborazione non solo a questa missione ma anche per tutto il progetto. Lo stesso supporto ci è stato garantito dal direttore del Parco. Intende farsi carico della gestione ordinaria della stazione. È stato poi ribadito il coinvolgimento del dipartimento meteo ugandese ”. Fa parte del gruppo anche una giovane ricercatrice kenyota.

Stazione climatica Rwenzori (Photo G.Verza e M.Alborghetti)
Stazione climatica Rwenzori (Photo G.Verza e M.Alborghetti)

La stazione meteo climatica è una delle pochissime stazioni in alta quota del continente africano. Per questo i dati, che vengono registrati in continuo, sono di estremo interesse. La stazione fa parte delle stazioni ABC Atmospheric Brown Clouds-Africa (ABC), progetto promosso dal programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP).

Il progetto sta acquisendo un carattere sempre più internazionale, con il coinvolgimento sempre più convinto, non solo dell’Uganda ma anche del Kenya e dell’Università di Nairobi. “È per questo che stiamo testando una nuova modalità di gestione della stazione meteo – racconta Verza – I ranger del Parco assicureranno una manutenzione e un supporto di primo impatto. Se serviranno interventi più specifici potranno intervenire i tecnici dell’università di Nairobi a soli 50 minuti di volo da qui. In futuro eventuali interventi mirati potranno essere gestiti a distanza con teleassistenza via skype in diretta da parte mia dall’Italia in contatto con la direzione del Parco e l’Università di Nairobi. In tempo reale la direzione potrà guidare i rangers tramite walkie talkie interagendo con la stazione. Questo sistema lo testeremo per la prima volta tra un paio di un mesi una volta finita questa la missione.”

I bagagli con cibo, tende e materiali per la stazione sono stati pesati e presi in carico da venti portatori. Verza e ricercatori prevedono di raggiungere la stazione entro cinque giorni. “Non è periodo di pioggia questo ma qui piove comunque molto – ci spiega – Le difficoltà di questo trekking non riguardano la quota o la neve. Qui il problema è dato dal fango. Da domani si proseguirà con stivali ai piedi attraversando altopiani allagati dove non tutto il percorso è protetto da passerelle. Gli stivali cuoceranno i piedi, ma attraverseremo comunque posti straordinari. La vegetazione qui è rigogliosa come in pochi altri posti al mondo e lo scenario cambierà rapidissimamente fino al ghiacciaio dove si trova la stazione. Siamo qui per continuare a studiare questo ambiente così particolare e unico”.

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Un commento

  1. Beh si capisce la grande importanza che ha questa piccola e delicata stazione meteo.
    Certo che ha dei costi di manutenzione notevole, strano che al giorno d’oggi non ci siano stazioni più affidabili e durevoli nel tempo.

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