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Gabelle e Soccorso alpino, è caos. E intanto la delegazione bellunese protesta

Un elicottero del Soccorso alpino (Photo courtesy of Soccorso alpino XIIa delegazione Canavesana)
Un elicottero del Soccorso alpino (Photo courtesy of Soccorso alpino XIIa delegazione Canavesana)

MILANO – Pagare per fare il volontario del Soccorso alpino: Il ministero del Lavoro ha deciso di tassare queste attività, con un balzello di 16 euro – sotto forma di marca da bollo – per ogni domanda di indennizzo presentata dai volontari lavoratori autonomi. La marca già era richiesta, ma del valore di 2 euro, e in realtà non tutte le delegazioni del Soccorso alpino la apponevano: il caos per ora regna sovrano, e ci sono addirittura differenze tra province.

Ma procediamo con ordine. Secondo quanto previsto dalla legge 162 del 1992, i volontari del Soccorso Alpino hanno diritto a un indennizzo, pagato dallo stato, quando si assentano dal lavoro per partecipare a operazioni di soccorso. Per i lavoratori dipendenti l’erogazione avviene in automatico, mentre artigiani e liberi professionisti devono presentare una domanda in doppia copia, validata dal sindaco e dalla delegazione del Soccorso alpino.

Da fine giugno, come stabilisce una circolare del ministero del Lavoro, i volontari lavoratori autonomi che faranno richiesta per il legittimo indennizzo dovranno apporre su ogni foglio della loro istanza una marca da bollo di 16 euro: il provvedimento precisa che potrà essere accolta solo a questa condizione e che “non si applicherà più il bollo di euro 2”. E considerato che le domande vanno presentate in duplice copia, la tassa sale a 32.

“Visto che l’indennizzo è di circa 60-70 euro per una giornata, e che per ogni operazione va presentata una nuova richiesta in doppia copia, metà dei soldi se ne vanno solo per le marche da bollo. Se nei mesi estivi un volontario fa sei o sette operazioni di soccorso, deve pagare una cifra altissima per i bolli”, denuncia Fabio Bristot, delegato Cnsas della Seconda delegazione Dolomiti Bellunesi.

Mentre molte delegazioni stanno ancora cercando di capire come muoversi, il Soccorso alpino di Belluno ha preso carta e penna e scritto alle Direzioni territoriali del lavoro di Treviso e Belluno una lettera con oggetto “Dover pagare per … dover fare soccorso. Ancor prima che una questione di diritto…una questione di dignità”, per comunicare agli uffici che la tassa non sarà pagata. “La scrivente organizzazione di soccorso non presenterà per la fattispecie considerata alcuna marca da bollo”, si legge nella lettera, che invita “la Direzione Territoriale del Lavoro di Belluno a dar in ogni caso avvio al procedimento di riconoscimento delle spettanze dovute ai Volontari del C.N.S.A.S. in base alle dichiarazioni rese ex lege, ritenendo un’evidente omissione qualsiasi altra azione che non preveda quanto gentilmente richiesto”. Nel caso della delegazione bellunese, tra l’altro, “il problema si era già posto alcuni anni fa, ma tutto si era risolto con il riconoscimento, da parte degli uffici territoriali, che il bollo non era dovuto”, spiega Bristot.

Sull’argomento sono state presentate anche alcune interrogazioni parlamentari, tra cui quella del deputato bellunese del partito democratico Roger de Menech, che ha chiesto al ministero del Lavoro di  “porgere le scuse ai tanti Volontari C.N.S.A.S. e pervenire da subito a raddrizzare queste imbarazzante stato di cose”. Per Bristot, così come per il parlamentare, ad essere colpita è prima di tutto “la dignità dei Volontari che attuano un pubblico servizio a tutti gli effetti di legge”: “Prima che economica, è una questione di principio: come si può chiedere a un volontario incaricato di pubblico servizio, che perde una giornata di lavoro e si espone a grossi rischi, di pagare anche una tassa per la richiesta dell’indennizzo?”, si chiede il delegato bellunese del Soccorso alpino. Adesso si aspetta la risposta del ministero.

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4 Commenti

  1. Disobbedienza fiscale…….non la deve pagare nessuno………..e senza senso una richiesta simile.

  2. Questa classe politica Italiana, ladra, corrotta e incapace, deve essere eliminata o sarà sempre peggio.
    Graziano Grazzini

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