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Protesta: via l’Inter dal Sud Tirolo

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BOLZANO — "Non vogliamo l’Inter in Alto Adige". E’ il messaggio forte e chiaro – e un po’ singolare, a dire il vero – lanciato in questi giorni dal Sud Tiroler Freihet, il partito della libertà sudtirolese.

Agli indipendentisti del Sud Tirolo, i neroazzurri di Mancini, campioni d’Italia, proprio non piacciono. Non importa che facciano arrivare a Brunico, sede degli allenamenti e del ritiro estivo, centinaia di tifosi e relativi denari. Non importa che la squadra milanese contribuisca con l’indotto al buon andamento dell’economia della località altoatesina, dagli albergatori ai commercianti.
 
No, per i paladini della libertà tutta loro, la squada nerazzurra è un impiccio, così come lo sarebbero anche altre squadre italiane. Meglio quelle tedesche e austriache, fanno sapere i seguaci del partito che fa capo a Eva Klotz, la pasionaria che professa il ritorno dell’Alto Adige all’Austria.
 
Anti-italiani per vocazione, sempre più presi dal sogno di un Anschluss in salsa nostrana, gli adepti di Eva Klotz hanno presentato una mozione al Comune di Brunico per dire basta al ritiro interista in Val Pusteria, che ormai è diventato una tradizione. 
 
Oltre a costare  troppo come sponsorizzazione, il ritiro avrebbe altri inconvenienti sgradevoli: tifosi troppo rumorosi e litigiosi, che parcheggiano male soprattutto i camper e con lo spray cancellano la segnaletica tedesca. Tutte cose che, in realtà, non erano presenti nelle cronache estive.
 
Che di tifosi incivili ce ne siano a frotte è fuori di dubbio. Ma pensare a quelli del Bayern e dell’Austria Vienna come a dei lord inglesi, francamente, fa sorridere. Qualcuno – scherzosamente – ha avanzato il dubbio che sotto sotto ci sia lo zampino dei cugini milanisti. Già, forse è meglio liquidare la questione così…

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