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Svizzera, 151 i morti in montagna durante il 2013

Elicottero della Rega in azione sulle montagne svizzere (Photo Matthias Zepper courtesy of Wikimedia Commons)
Elicottero della Rega in azione sulle montagne svizzere (Photo Matthias Zepper courtesy of Wikimedia Commons)

BERNA, Svizzera — Il Club Alpino Svizzero ha pubblicato ieri il bilancio degli interventi effettuati sulle montagne elvetiche nel corso del 2013. Le persone soccorse sono state 2558, di cui 151 morte. I risultati sono simili a quelli del 2012, ma è aumentata la percentuale di incidenti riguardanti gli sport di montagna propriamente detti.

Il bilancio dell’anno appena concluso riguardante gli interventi di soccorso sulle montagne svizzere redatto dal Club Alpino Svizzero (Cas) mostra risultati nel complesso simili a quelli del 2012. Nel 2013 sono state soccorse 2558 persone a fronte delle 2570 dell’anno precedente. I morti sono stati in totale 151, uno in meno rispetto al 2012.

Dei 152 morti, 109 sono deceduti mentre praticavano sport di montagna propriamente detti (sci, alpinismo, escursioni etc…). Un aumento del 15 percento rispetto al 2012 dovuto, secondo il Cas, alle particolari condizioni meteorologiche che hanno concentrato una densa attività escursionistica nei mesi di luglio e agosto, a causa dello scioglimento tardivo della neve, e hanno portato abbondanti precipitazioni nevose e valanghe durante l’inverno.

Le vittime sono state per la maggior parte uomini, 86 morti sui 109 totali, e di nazionalità svizzera, 64 su 109. Per quanto riguarda le attività, la più mortale è stata l’escursionismo, 39 su 109, seguita da alpinismo, 27, e scialpinismo, 20. La caduta è stata la causa di decesso più alta, 73 morti, seguita dalla valanga 26. Per quanto riguarda il numero di vittime, il Canton Vallese è quello con il numero più alto, 46. Seguono con meno della metà dei decessi Grigioni, 18 morti, Ticino, 12, e Berna, 10.

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