Pareti

Ragni in Patagonia, il maltempo mette i bastoni fra le ruote

Luca Schiera su Todo o Nada (photo ragnilecco.com)
Luca Schiera su Todo o Nada (photo ragnilecco.com)

LECCO — “Maltempo stabile 24 ore al giorno”. Con queste laconiche parole i Ragni di Lecco definiscono il meteo patagonico che persiste in Sud America da diverse settimane, impedendo alle cordate di Luca Schiera con Matteo Della Bordella, e Mirko Masè con Davide Spini e Bruno Mottini di avvicinarsi al Cerro Torre. Almeno per il momento.

Della Bordella e Schiera, per non restare del tutto immobili, si sono dati al ghiaccio. “Eravamo stufi di continuare a fare avanti e indietro dal campo dei Norvegesi senza mai riuscire a mettere le mani sulla roccia – scrivono Della Bordella e Schiera – e così abbiamo messo le piccozze su ghiaccio… abbiamo salito la via classica “Todo o nada” al Mocho. Una magra consolazione per le nostre ambizioni di scalata al Torre, ma col tempo che c’era questa volta non si poteva ambire di più e comunque ci siamo divertiti a scalare in mezzo alla bufera. Si tratta comunque di un itinerario tecnicamente non difficile, 350 metri con ghiaccio fino a 85 gradi e qualche passaggio di misto, ma non particolarmente problematico, dove il ghiaccio non c’era più”.

Spini e compagni si sono invece diretti alla Supercanaleta del Fitz Roy. “Tra neve, vento, freddo e spindrift siamo arrivati a un paio di tiri sopra il “bloque emportado”. Insieme a noi (mal comune, mezzo gaudio?) altre 4 cordate tutte made in USA, scese e beffate anche loro dalle previsioni meteo”.

Le due cordate erano partite ad inizio gennaio con due grandi progetti sul Torre, sostenuti dal noto gruppo alpinistico lecchese in occasione del 40° anniversario della prima salita della montagna compiuta dai Ragni nel 1974. Diversi gli obiettivi: Della Bordella e compagni puntando alla parete nord della montagna, sulle tracce della via di Maestri, dove sale poi il tentativo Ponholzer-Steiger; Spini e compagni con un progetto che non hanno voluto svelare a nessuno.

Riuciranno a portarli a termine nelle prossime settimane? Della Bordella e Schiera, raggiunti proprio ieri dall’alpinista svizzero Silvan Schupbach che completa il loro team, sono ancora fiduciosi nel loro tentativo. “Al momento le pareti sono in condizioni praticamente invernali, ma per settimana prossima è previsto un rialzo della pressione e della temperatura, quindi teniamo le dita incrociate”.

Poche speranze sembrano esserci invece per Spini e compagni, che tra soli 10 giorni dovranno rientrare in Italia. “Riguardo al nostro iniziale progetto (quello mitico, sognatore e TOP-secret) – dice Spini – potremmo dire che a circa 10 gg dal nostro rientro a casa le chance di poter fare anche solo un tentativo “serio” sono ridotte a…. un miracolo. La parte bassa della parete è in condizioni invernali, mentre la parte alta sembra proprio irraggiungibile. Ora le temperature dovrebbero alzarsi un po’ (ultimamente zero termico tra 1500 e 1800 m), ma x 5/6 gg potremmo dire niente di nuovo sul fronte occidentale: solo vento e un po’ di nevischio”.

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