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Live Earth, la musica per l’ambiente

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BERGAMO — Due miliardi di persone unite nella musica per l’ambiente. Dalle montagne del Nord America alla baia di Sydney, dal vecchio mondo alla cibernetica Tokyo: il Live Earth, il concerto globale voluto dall’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore, ha chiesto ai governi del mondo di pensare alla salute del pianeta.

Nove palcoscenici, 150 artisti, 2 miliardi di persone in 24 ore: queste le cifre che hanno ruotato intorno al Live Earth. Per l’intera giornata di sabato 7 luglio le note dei più famosi musicisti del mondo hanno risuonato in tutti i continenti, uniti idealmente per lanciare un "sos": "Save Our Selves", ovvero, "salviamo noi stessi". Lo scopo dell’evento infatti, era quello di sensibilizzare i governi alla questione del cambiamento climatico e a prendere provvedimenti concreti.
 
L’intro l’ha suonato Sydney: erano in 45mila ad affollare l’Aussie Stadium per il concerto di 10 ore. A seguire, in base al fuso orario, è stata la volta delle altre grandi città: Tokyo, Londra, Amburgo, New York, Washington, Rio de Janeiro, Shanghai e Johannesburg.
 
In tutti i luoghi del concerto è comparso il volto di Gore: dal vivo a Washington, in ologramma a Tokyo, in video a Syndney. Ovunque il suo discorso richiamava l’attenzione sull’importanza di rinnovare il Protocollo di Kyoto sulle emissioni di anidride carbonica nell’ambiente.
 
"Quando ero giovane Blowin in The Wind di Bob Dylan ebbe un impatto incredibile nell’America dei diritti civili – ha spiegato l’ex vicepresidente degli Stati Uniti –  Oggi la musica scritta e cantata a Live Earth può fare lo stesso".
 
Grandissimi i nomi dei musicisti che hanno preso parte all’evento: Police, Madonna, Smashing Pumpkins, Shakira, John Meyer e i Genesis, Spinal Tap, Red Hot Chili Peppers. Per citare solo alcune delle star che hanno sfilato sui palchi del Live Earth.
 
La manifestazione è stata ripresa dalle tv di tutto il mondo, ma soprattutto altissimo è stato il numero di spettatori che l’ha seguita su internet: Msn, il portale web della Microsoft che mandato in onda tutti i concerti, ne ha registrati più di 10 milioni.
 
Già nei giorni scorsi però, erano state tante le critiche sollevate contro la kermesse. Per esempio quelle rivolte contro alcuni artisti azionisti di grandi multinazionali, tacciati di ipocrisia per l’adesione a un evento in difesa dell’ambiente. Oppure quelle relative all’inquinamento causato dagli stessi concerti del Live Earth.
 
Gli organizzatori, tuttavia, si sono difesi dalle accuse sostenendo che hanno cercato di ridurre al minimo l’impatto ambientale delle manifestazioni. Per esempio i fornitori di servizi sono stati scelti non in base ai costi ma alle credenziali verdi, e bicchieri e contenitori per il cibo sono stati tutti realizzati in materiale riciclabile.
 
 
Foto: courtesy of Ansa
 
 
 
Valentina d’Angella
 

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