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Ragni verso il Cerro Torre: partono oggi Masé, Mottini e Spini, domenica Della Bordella e Schiera

Vista aerea del Cerro Torre (Photo Osvaldo Mella courtesy www.culturademontania.com.ar)
Vista aerea del Cerro Torre (Photo Osvaldo Mella courtesy www.culturademontania.com.ar)

MILANO — Due spedizioni italiane dirette al Cerro Torre, due cordate distinte, con obiettivi diversi, ma che si troveranno ad operare probabilmente vicine. Una è quella dei Ragni di Lecco Mateo Della Bordella e Luca Schiera, a cui si aggiungerà a febbraio lo svizzero Silvan Schupbach; l’altra è quella di Mirko Masé, del Ragno Davide Spini e di Bruno Mottini in partenza proprio oggi per l’Argentina. I primi hanno intenzione di affrontare la parete nord della montagna, sulle tracce della via di Maestri, dove sale poi il tentativo Ponholzer-Steiger; i secondi invece non hanno voluto svelare i loro piani, anche perché – dicono – in mente hanno diverse ipotesi, tra cui anche una via nuova.

Entra nel vivo la stagione patagonica e come sempre il Cerro Torre è nel mirino di molti, tra gli altri anche degli alpinisti italiani. Cominciamo dalla spedizione in partenza proprio oggi dall’Italia. Il capospedizione è Mirko Masé, Guida alpina di origini trentine alla sua quinta avventura patagonica e alla sua terza volta al Torre: la prima volta era sulla via del Compressore, la seconda ha tentato il concatenamento delle cime del gruppo del Torre insieme ad Ermanno Salvaterra, Alessandro Beltrami e Fabio Salvadei (era il novembre 2007 e arrivarono fino alla Egger, compiendo cioè la traversata del Cerro Standhardt, della Punta Herron e Torre Egger, rinunciando alla vetta del Torre). Con lui ci saranno altre due Guide alpine lombarde, Davide Spini, che è anche Ragno di Lecco, e Bruno Mottini – per entrambi un ritorno in Patagonia -, mentre ha dovuto rinunciare a partire Matteo Bernasconi, fermato da una brutta scivolata sulla strada ghiacciata che gli ha procurato una frattura al perone, una distorsione alla caviglia e una lesione al legamento della caviglia. Non saranno in 4 quindi, ma in 3, dal momento che difficilmente Bernasconi riuscirà a rimettersi in tempi utili per raggiungere i compagni, che prevedono di rientrare il 18 febbraio.

“L’obiettivo non lo vogliamo svelare ancora, anche perché la Patagonia è un posto in cui non sai mai poi cosa avrai la possibilità di fare – ci spiega Masé -. Si tratta di un progetto a cui penso da alcuni anni, anche se ho in mente 3 o 4 varianti, che potrò verificare solo una volta in parete. Tra le ipotesi c’è anche la possibilità di aprire una via nuova…ma per ora non dico altro. In ogni caso il fatto che Berna non scenda con noi ha cambiato un po’ tutta la situazione: essere in 3 e non in 4 fa la differenza sulla logistica della spedizione, sulla tecnica, sulla velocità. Bisognerà verificare sul posto”.

Cerro Torre parete Est con profilo della Nord a destra (Photo Luca Maspes)
Cerro Torre parete Est con profilo della Nord a destra (Photo Luca Maspes)

La seconda spedizione italiana in partenza a breve è quella annunciata il 23 ottobre scorso nell’ambito di High Summit, che avrà come protagonisti Matteo Della Bordella e Luca Schiera. Sia questa sia l’altra spedizione sono organizzate con il supporto del gruppo alpinistico dei Ragni di Lecco, in occasione del 40esimo anniversario della loro storica prima salita, quella del 1974, che vide in vetta dal versante ovest  Casimiro Ferrari, Daniele Chiappa, Pino Negri e Mario Conti. Quest’ultimo tra l’altro, unico ancora in vita dei 4, tornerà in Patagonia proprio quest’anno, guidando un trekking che toccherà anche la Valle del Torre.

II versante nord del Cerro Torre è l’obiettivo di quest’anno di Della Bordella e Schiera: seguiranno la linea descritta da Cesare Maestri per la salita del ’59, contando di salire a sinistra dello spigolo, dove c’è già il tentativo Ponholzer-Steiger che si era fermato a circa 100 metri dal tratto finale della via dei Ragni. La partenza è prevista per il 12 gennaio, almeno per Schiera e Della Bordella, come ci ha spiegato quest’ultimo.

“Io e Luca partiamo il 12 gennaio – ha detto infatti Della Bordella -. Silvan Schupbach invece arriva il 4 febbraio perchè prima è impegnato con il circuito delle gare di ghiaccio, dal momento che lui è anche allenatore della nazionale svizzera di ghiaccio. Vorremmo stare giù praticamente fino a fine stagione, abbiamo preso i biglietti di ritorno per il 10 di marzo”.

Della Bordella e Schiera tornano in Patagonia insieme dopo il successo dell’anno scorso, che li ha visti in cima alla Torre Egger, per la prima volta dal versante ovest.

“L’idea per me e Luca è quella di muoverci il prima possibile verso la parete – ha continuato Della Bordella -, la nord del Torre. Poi vedremo quando arriverà anche Silvan. In ogni caso dal momento che avremo tutto il materiale nella valle del Torre ci guarderemo in giro e vedremo se provare eventualmente anche altre salite, ma decideremo quando saremo li”.

Le due cordate potrebbero trovarsi a scalare vicine e infatti da parte di entrambe l’idea è quella di aiutarsi. “Saremo vicini ai Ragni – dice infatti Masé -, è anche possibile che ci troveremo a fare un tratto insieme, ma è tutto da vedere”.

“Saremo due gruppi distinti ma comunque siamo amici quindi magari capiterà che ci daremo una mano – conferma Della Bordella -. Troveremo il modo che risulti più vantaggioso per entrambe le cordate”.

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