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Barmasse: no allarmismi, però informatevi

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VALTOURNENCHE, Aosta — "La montagna sta cambiando. Le guide alpine lo sanno, ma chi ci va da solo dovrebbe sempre informarsi sulle condizioni dell’itinerario scelto, perchè possono variare da una settimana all’altra". Hervè Barmasse, noto alpinista e guida del Cervino, sottolinea l’importanza di informarsi prima di accedere ad itinerari d’alta quota, anche i più classici.

"Gli effetti di questo cambiamento climatico – ci racconta Barmasse – sono, oramai evidenti a tutti coloro che frequentano la montagna, e hanno profondamente influenzato il lavoro della guide alpine.
 
Parlo per esempio dell’abbassamento del ghiacciaio stesso, che rende difficoltoso già nel mese di giugno l’accesso alle vie più classiche dal massiccio del monte Bianco o del Monte Rosa.
 
Un consiglio per chi ama andare in montagna è quello di informarsi sempre sulle condizioni dell’itinerario scelto, perchè possono variare da una settimana all’altra. Possono chiedere agli uffici guide, consultare internet, chiamare i rifugi.
 
E mi trovo d’accordo con la guida svizzera Marco Bomio sul fatto che guide alpine e gli alpinisti dovrebbero abituarsi a frequentare la montagna nella stagione invernale, visto anche gli inverni miti degli ultimi anni.
 
La montagna sta cambiando – prosegue Barmasse -, i politici se ne fregano. Ed è sempre più importante che noi che ci lavoriamo diciamo la nostra, proponiamo iniziative di sensibilizzazione, favoriamo la sicurezza.
 
Un discorso a parte va fatto per ciò che riguarda i crolli dati dal riscaldamento e dallo scioglimento del "permarfrost" che lega i vari strati di roccia. Questi crolli sono prevedibili, anche se non con precisione chirurgica, soprattutto quando il caldo afoso di questi ultimi anni si prolunga per più giorni.
 
E’ giusto preoccuparsi ma non mi piacciono gli allarmismi esagerati: spesso i media si soffermano soltanto sulle note negative della montagna. Per esempio, si parla sempre del Cervino quando crolla ma non quando per altri 200 giorni l’anno si può salire in totale sicurezza. Non è giusto, perchè tra l’altro si tratta di una montagna che morfologicamente è sempre cambiata, già decenni prima di queste ultime estati torride.
 
Chi frequenta la montagna e ne fa la sua professione, come noi guide alpine, sa bene che queste cose possono accadere. Normalmente basta scegliere itinerari su montagne che non presentano questo tipo di problema.
 
Per questo mi sento di dire che – conclude Barmasse -, per fortuna si può ancora lavorare in totale sicurezza anche con questo nuovo problema climatico, che comunque non va sottovalutato.
 
Hervè Barmasse

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