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Dopo il “Kilometro rosso” arriva “l’Ettaro verde”?

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BERGAMO — Metti due enti bergamaschi – il Comitato Ev-K²-Cnr e il Parco dei Colli – all’avanguardia nel campo della ricerca scientifica e della valorizzazione della natura. Metti due "teste pensanti" – Agostino Da Polenza e Domenico Egizi – ricche di spirito imprenditoriale e attive nella salvaguardia dell’ambiente. Metti infine una cornice d’eccezione, la sede del Parco dei Colli, un monastero benedettino del Trecento ristrutturato in maniera splendida. Ed ecco spuntare una nuova idea: la creazione di un parco bergamasco dedicato alle tecnologie ambientali.

Un polo di ricerca sull’ambiente che fonda le competenze scientifiche del Comitato Ev-K²-Cnr, riconosciute a livello Onu, a quelle ambientali del Parco dei Colli. E che sia aperto alle aziende del settore.
 
Si tratta, per ora, di un’idea in fase embrionale. Ma che potrebbe trasformarsi in qualcosa di molto, molto concreto nel giro di poco tempo.
 
Sì perchè le tecnologie ambientali sono una realtà dell’economia mondiale. Depurazione delle acque, monitoraggio dell’aria, energia alternative, sistemi di bonifica. In altre parole: qualità della vita. In questo settore l’Unione Europea sta investendo molto. Il 3 per cento del Pil di Eurolandia entro il 2010, dicono le carte.
 
Fin dal 2005, Bruxelles ha messo in atto in Piano d’azione che ha una doppia finalità: migliorare le condizioni dell’ambiente e dare impulso alla competitività delle imprese. Con l’obiettivo di diventare, entro la fine del decennio, i leader riconosciuti del settore.
 
Ecco dunque l’idea di costituire a Bergamo un polo tecnologico ambientale, che metta insieme le competenze d’eccellenza delle nostra terra, ma guardi ben oltre i confini bergamaschi.
 
E tanto per cominciare, ieri, sempre nella sede del Parco dei Colli, è stato presentato il convegno scientifico internazionale che si terrà dal 2 all’8 luglio prossimo. E che vedrà intorno a un tavolo le più importanti istituzioni ambientali del Centrasia. Ovvero, la Iucn (l’Unione mondiale per la conservazione della natura), l’Icimod (il Centro internazionale per lo sviluppo delle montagne), il Comitato Ev-K²-Cnr (leader mondiale della ricerca scientifica in alta quota) e il Cesvi (ong fra le più importanti nella cooperazione internazionale).
 
Tutti insieme per parlare delle tre grandi aree naturali che rientrano nel progetto HKKH (acronimo impronunciabile che sta per Himalaya, Kararorum e Hindu Kush). Ovvero i tre parchi del Sagarmatha (Nepal, meglio noto come parco dell’Everest), del Karakorum centrale (in Pakistan, il parco del K2) e del Quomolongma (in Tibert, sul versante nord dell’Everest). In queste zone, grazie alla ricerca scientifica, si stanno mettendo in atto nuove forme di gestione ambientale e di turismo ecosostenibile.  
 
Insomma, Bergamo chiama Asia. Parco dei colli chiama Parco dell’Everest. E vuoi vedere che fra poco, in terra orobica, con il Kilometro Rosso (il parco tecnologico alle porte della città) nascerà "l’Ettaro Verde"?

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