Al centro della serata ci sarà “Scalare il proprio Everest anche in Valcamonica”, una bellissima iniziativa promossa nel 2003 dal medico Giuseppe Masera, dalla Clinica Pediatrica dell’Università di Milano-Bicocca e dal Comitato Maria Letizia Verga. A un gruppo di bambini e ragazzi, di età 8-15 anni, alla conclusione del percorso terapeutico per leucemia o tumore, è stata offerta la possibilità di passare una settimana a Ponte di Legno e di effettuare escursioni alle pendici dell’Adamello, con due-tre notti in rifugio in alta quota.
Il programma, del tutto gratuito, è stato reso possibile dalla Fondazione Mirella, da volontari eda guide alpine di Ponte di Legno. L’obiettivo è stato quello di offrire una esperienza di media-alta montagna, in completa autonomia dalla famiglia, abbastanza impegnativa, così da favorire il recupero di fi ducia in sé stessi, come contributo alla resilienza e a raggiungere una “vera” guarigione. In psicologia, la resilienza viene vista come la capacità dell’uomo di affrontare le avversità della vita, di superarle e di uscirne rinforzato e addirittura trasformato positivamente.
L’idea è nata a Chamonix nel 1994 con il progetto “A chacun son Everest” per opera di Christine Janin, medico e alpinista francese, e André Baruchel, oncologo pediatra pure francese.
La serata sarà ad ingresso libero.
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