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Val di Mello, prima libera per Pedeferri e Schiera

Precipizio degli Asteroidi (Photo Luca Maspes)
Precipizio degli Asteroidi (Photo Luca Maspes)

SAN MARTINO VALMASINO, Sondrio — L’hanno battezzata Free Bebè, perché “in fondo ogni scalatore vorrebbe vivere come un bambino libero”, ma, a parte alcuni tiri di variante, la salita segue la via Savessimbebè, aperta nel 1986 dai fratelli Lisignoli e Sergio Panzeri. I Ragni di Lecco Simone Pedeferri e Luca Schiera hanno liberato l’itinerario che sale sul Precipizio degli Asteroidi, in Val di Mello.

La salita in libera della via era tra gli obiettivi di Pedeferri e Schiera già dalla primavera scorsa. Tra maggio e giugno i due Ragni hanno attaccato la parete del celebre Precipizio degli Asteroidi e approfittando di alcuni giorni di bel tempo, hanno aperto 3 tiri di variante sulla parte iniziale, “per sfuggire ad una zona piuttosto erbosa e antiestetica”. Poi la pioggia li ha fermati e il progetto è stato rimandato al rientro dall’estate.

“Salta il piano di finire il progetto di salire in libera una linea sulla parete est del Precipizio – scrive Pedeferri nel report pubblicato sul sito dei Ragni -, quella più selvaggia. L’idea è di  seguire una via misteriosa e mai ripetuta: Savessimbebè, aperta dai fratelli Lisignoli e Sergio Panzeri (che ringraziamo per averci lasciato carta bianca) nel 1986, la prima di questo settore”.

A fine settembre si è ripresentata l’occasione e Pedeferri e Schiera sono tornati in parete per concludere quanto iniziato.

Free Bebè (Disegno di Simone Pedeferri www-ragnilecco.com)

“Ci siamo proprio divertiti di brutto – scrive Pedeferri -! Due giorni di buona scalata molto inglese con momenti eccitanti. La prima parte sotto un sole rovente, i piedi scoppiavano e appesi alla quinta sosta (non perfetta) aspettavamo che il tiro successivo andasse in ombra. Logicamente non ci è andato, perché l’ impazienza e la voglia di scalare hanno preso il sopravvento. Ne è uscita una lotta terribile tra caldo, roccia scivolosa e micronuts da piazzare. La parte alta invece ci ha regalato fessure da pulire con il cavanuts per proteggerci con gli immancabili micro, e un po’ di roccia sbriciolosa. In mezzo, un bivacco perfetto su una cengia perfetta (ben spianata da noi), con un pasto a base di couscous e noodles… purtroppo il socio è vegetariano: una volta si portavano formaggio e salame, i tempi cambiano! Ma forse il ricordo di questa salita si è formato nella parte alta, dove siamo riusciti a scalare a vista su roccia non sempre perfetta, creando alcune varianti pepate”.

“La via che ne è uscita non ha gradi elevati – conclude il Ragno di Lecco -, ma ha carattere ed era proprio quello che cercavamo, una via dove l’avventura era la base per trascorrere due giorni nel selvaggio. Il finale: le solite doppie al buio, con una sola frontale (perché Luca nei due giorni ha avuto difficoltà con la tecnologia, la sua si rifiutava di funzionare), e una discesa lenta per un sentiero lozzo illuminandoci a vicenda, accompagnati finalmente da una super stellata. Questa è stata l’avventura di Free Bebè: 18 tiri per 600m fino al 7b. Perché in fondo ogni scalatore vorrebbe vivere come un bambino libero”.

Info www.ragnilecco.com

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