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Elbrus, aperto rifugio ecosostenibile a 4000 metri di altezza

LEAPrus 3912 (Photo courtesy of LEAPfactory/Archilovers)
LEAPrus 3912 (Photo courtesy of LEAPfactory/Archilovers)

TERKSOL, Russia — Si chiama LEAPrus 3912 il nuovo rifugio ecosostenibile aperto sul Monte Elbrus. La struttura sorge a 4000 metri di quota, lungo la via normale del versante meridionale della montagna russa, ed è stato progettato dalla stessa azienda italiana che ha realizzato il nuovo Bivacco Gervasutti.

Il North Caucasus Mountain Club, una compagnia russa responsabile dello sviluppo del turismo nella regione montuosa del Caucaso settentrionale, sta effettuando una riorganizzazione delle strutture di ospitalità sul monte Elbrus, la montagna più alta della catena e, per alcuni, dell’Europa. La prima fase è stata terminata con l’apertura di un nuovo rifugio a 4000 metri di quota: il LEAPrus 3912. La struttura è stata posta lungo la via normale di salita alla vetta, sul versante sud, a poche centinaia di metri dal luogo in cui sorgeva il rifugio Priut 11, distrutto da un’incendio sul finire degli anni novanta.

LEAPrus 3912 si compone di quattro unità prefabbricate progettate e realizzate in Italia dalla LEAPfactory, la società italiana che si è occupata anche del nuovo Bivacco Gervasutti, aperto sul Monte Bianco nel 2011. Una volta terminati, i moduli sono stati trasportati durante l’estate alla base dell’Elbrus e successivamente installati da un team di tecnici qualificati. La struttura ospita 49 posti letto oltre a servizi igienici e a zone adibite per il soggiorno-ristorante, la cucina, la reception e l’alloggio per gli addetti.

Il rifugio è stato pensato per ottenere il massimo in termini di efficienza e sostenibilità dal punto di vista energetico, così come in termini di comfort. LEAPrus 3912 possiede infatti un sistema ibrido autonomo per la produzione di energia e un sistema di fusione della neve che fornisce acqua all’impianto idrico-sanitario. All’interno vi è ricircolo dell’aria per il recupero termico e un riscaldamento a pavimento adatto alle temperature molto basse, senza contare l’uso di materiali funzionali e durevoli. Infine l’intero sistema è regolato e controllato via satellite, in modo che la gestione sia efficace durante tutto l’anno.

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