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Più morti, ma i politici se ne fregano

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MILANO — In Italia, un morto su cinque è dovuto a cause ambientali e smog. L’allarmante statistica è stata diffusa dall’Oms (l’Organizzazione mondiale della sanità) in coincidenza con la Giornata mondiale dell’ambiente. La cosa, tuttavia, non impensierisce i politici riuniti oggi al G8, a Rostock, in Germania.

"In Italia il 20 per cento della mortalità è riconducibile a cause ambientali" ha spiegato il direttore del programma salute e ambiente dell’Oms, Roberto Bertollini.
 
La Pianura Padana sarebbe a forte rischio, così come alcune zone di Olanda e Belgio,particolarmente soggette alle polveri sottili.
 
Milano e Torino – si legge nella ricerca – oltre a alcune zone nel Sud della Polonia, sono tra i centri in Europa caratterizzati dai più alti valori di concentrazione di Pm 2,5 che entra subito in circolazione nel sangue.
 
«Secondo le linee guida dell’Oms – ha ricordato Bertollini – il Pm 2,5 dovrebbe attestarsi sui 10 mg per metro cubo, mentre a Milano e Torino tocca regolarmente cifre quattro volte superiori».
 
Secondo i dati resi noti dal Cnr (il Consiglio nazionale delle ricerche) sono circa 8 milioni gli italiani che vivono in zone ad alto rischio ambientale. Mentre lo smog uccide ogni anno oltre 8200 persone nelle 13 maggiori città italiane.
 
Intanto, è fallito miseramente – almeno dal punto di vista ambientale – l’incontro fra il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente Usa George Bush durante il G8. Nel documento reso noto questa mattina non c’è alcun accenno alla questione ambientale o alla riduzione dei gas inquinanti che dovevano essere punti all’ordine del giorno.
 
Parafrasando Celentano: voglio andare a vivere in montagna…
 

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