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Una riserva Unesco nel Pakistan del Nord: dal Parco del K2 al Khunjerab

Baltoro
Baltoro

ISLAMABAD, Pakistan – Una grande riserva Unesco nel Pakistan settentrionale, estesa fino al confine con la Cina, che unisca il Parco nazionale del Karakorum centrale con quello del Khunjerab. La proposta, a cui sta lavorando il Comitato EvK2Cnr in collaborazione con le autorità centrali e regionali del Paese mediorientale, sarà presentata all’Unesco entro il 30 settembre.

Ma cosa potrebbe voler dire, in concreto, unire i due parchi in un’area più vasta? “Poter avere aree molto grandi e collegate tra loro attraverso corridoi realmente utilizzabili dalle specie è un presupposto per conservarle nel tempo”, spiega il ricercatore di EvK2Cnr Franco Mari. Inoltre, “la riserva Unesco preserva anche gli aspetti sociali e culturali, e non solo quelli ambientali”. La valutazione da cui dovrà passare la proposta italo-pakistana sarà molto severa: “Viene fatta un’analisi multi-dimensione, che prende in considerazione non solo l’ambiente, ma anche gli aspetti legati per esempio alle politiche locali”. Il verdetto arriverà nel 2014 (“l’iter di solito dura dai 6 ai 12 mesi”), e, vista l’importanza dell’area, che ospita alcuni tra i più grandi ghiacciai del pianeta, e della ricerca climatica condotta in questi luoghi, “ci sono buone probabilità che l’Unesco accetti la proposta”.

Dell’argomento si è parlato nel convegno “La scienza e la cooperazione italiane all’ombra del K2”, che si è tenuto il 9 e il 10 settembre a Islamabad, organizzato nell’ambito del progetto SEED (Social Economic Environmental Development Project) promosso da Evk2Cnr e dedicato allo sviluppo sostenibile dell’area. “Abbiamo finalmente fatto il punto su tutto quello che si conosce sui cambiamenti climatici e i loro effetti nel Karakorum, lo stato dei ghiacci e della neve, i casi di precipitazioni eccessive e le conseguenze negative, le azioni di mitigazione”, spiega Mari, che è anche il responsabile di SEED, realizzato dal Comitato e dall’Università internazionale del Karakorum. Se questi temi erano già sul tavolo, la principale novità del convegno è stata appunto la presentazione per la prima volta una serie di aree del Pakistan in cui potrebbero essere istituite le riserve della biosfera Unesco.

La proposta di Evk2Cnr è nata proprio dal progetto SEED: “Lavorando sullo sviluppo sostenibile delle popolazioni locali che vivono intorno al Parco – conclude Mari – ci è venuta l’idea di passare dal Karakorum centrale a un’area più vasta, da trasformare in una vera e propria riserva della biosfera”.

Per approfondimenti e per gli speech della conferenza vedi:

www.evk2cnr.org

www.unesco.orgprojectseed.net

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