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Una migliore convivenza tra uomo e lupo sulle Alpi, al via il progetto WolfAlps

Lupo (Photo wikimedia.org)
Lupo (Photo wikimedia.org)

VALDIERI, Cuneo – Negli ultimi decenni i lupi sono tornati nelle aree alpine, ma non hanno vita facile: molti sono i danni causati agli allevamenti e purtroppo molti i casi di avvelenamento da parte dell’uomo. Ora, quindi, la sfida è garantire la loro convivenza con l’uomo. Con lo scopo di minimizzare le occasioni di conflitto, è partito in questi giorni il progetto europeo WolfAlps, finanziato al 70% dal programma Life, per quasi 4,2 milioni di euro. Capofila è il Parco Naturale delle Alpi Marittime, che per cinque anni e mezzo (la conclusione è prevista per maggio 2018) collaborerà con numerosi partner, fra cui sei parchi, il Corpo Forestale, l’università di Lubjana e le Regioni Lombardia e Veneto per migliorare le condizioni di vita del mammifero.

“Nonostante le leggi e le azioni di tutela, il lupo non ha vita facile – fa sapere il dal Parco delle Alpi Marittime, che ospita anche un centro dedicato alla convivenza tra uomo e lupo -: spesso per paure infondate ma difficili da combattere e talvolta per concretissimi motivi di interesse economico, questo animale entra in rotta di collisione con gli esseri umani, in particolar modo con pastori, allevatori e cacciatori, che lo vedono come un antagonista. Tutto questo anche se studi approfonditi hanno accertato che le prede d’elezione del lupo sono i grandi erbivori selvatici, come camosci, caprioli, cervi e mufloni, mentre il bestiame domestico non supera mai il 15% della sua dieta”.

L’idea di WolfAlps, spiegano i responsabili del progetto, è quella di “implementare e coordinare azioni transfrontaliere di conservazione del lupo nelle Alpi”, affrontando le criticità derivanti dalla presenza di uomo e lupo nello stesso ambiente. A partire dall’attività predatoria del mammifero sul bestiame: tra i risultati attesi c’è infatti una riduzione del 30% dei danni causati agli allevamenti e il coinvolgimento del 50% degli allevatori in progetti per mettere in atto misure preventive.

Si prevede anche un calo del 30% dei casi di morte del lupo per avvelenamento, spesso frutto di rappresaglie dopo l’uccisione di capi di bestiame. Per questo, tra gli obiettivi c’è anche quello di “far aumentare la conoscenza e l’accettazione dei temi legati alla conservazione del lupo tra cacciatori, pastori, comunità locali, studenti e cittadini”.

WolfAlps si concentra anche sulla salvaguardia della biodiversità del lupo, combattendo i casi di ibridazione con i cani e la perdita dei siti riproduttivi. Una parte del progetto sarà dedicata allo sviluppo economico delle aree che ospitano il mammifero: tra gli obiettivi, infatti, c’è la promozione di forme di eco-turismo, con l’organizzazione di almeno 60 eventi a tema.

Link per approfondire:
ec.europa.eu

www.parcoalpimarittime.it

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Un commento

  1. Ben fatto, mentre c’è gente che non riceve la pensione che si è pagata l’Europa elargisce milioni di euro per imporre progetti inutili.
    Naturalmente “il personale” ( raccomandato ) che se ne occupa vivrà agiatamente senza lavorare e senza il pericolo di perdere il posto.
    Il che fa un po’ schifo.

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