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Mountain Wilderness in Pakistan per formare sull'alpinismo eco-compatibile

Il corso MW in Pakistan (Courtesy www.mountaiwilderness.org)
Il corso MW in Pakistan (Courtesy www.mountaiwilderness.org)

ISLAMABAD, Pakistan — Sono rientrati da pochi giorni in Italia gli istruttori di alpinismo e gli esperti ai quali l’Asian Desk di Mountain Wilderness International ha affidato il compito di dirigere in Pakistan un corso avanzato di Alpinismo eco-compatibile (Environment Friendly Mountaineering), in collaborazione con la Fondazione Aga Khan e l’Akrsp.

Il corso è durato 16 giorni e si è tenuto nei dintorni del villaggio di Passu, nell’Alto Hunza (Gojal District) lungo la spettacolare seraccata del ghiacciaio di Passu. Riservato a “montanari” di lingua e cultura Wakhi già in possesso di conoscenze alpinistiche di base, il corso aveva lo scopo di “insegnare a insegnare”, nella prospettiva di uno sviluppo sostenibile e autonomo (capacity building), compatibile con il prioritario obiettivo della conservazione dell’integrità naturale delle montagne e con l’etica di un alpinismo non commerciale.

Hanno preso parte al corso 23 allievi. Tra questi c’erano tre alpinisti afghani, provenienti dal lontano Corridoio di Wakhan e ben sette coraggiose ragazze locali. Al termine del corso – dopo un severo esame teorico e pratico su roccia e ghiaccio – dodici allievi hanno conseguito il diploma di Istruttori di alpinismo (tra questi una ragazza); sei allievi il diploma di guida di trekking; cinque allevi il diploma di assistente guida di trekking.

Secondo il direttore del Corso l’iniziativa ha avuto un successo pieno e indiscutibile, destando nelle popolazioni locali ampie e entusiastiche aspettative.

La squadra di Mountain Wilderness era composta da otto volontari: Carlo Alberto Pinelli, direttore del Corso, accademico del Cai e presidente di Mountain Wilderness Italia; Carlo Barbolini, socio Caai, istruttore nazionale di alpinismo, già direttore della Scuola Centrale di Alpinismo del Cai, Tommaso Castorina, istruttore di alpinismo, Massimo Faletti, guida alpina Agai, Daniele Moretti, istruttore nazione di alpinismo del Cai, Mohammad Javeed, UK, medico e alpinista, Afzel Sherazee, alpinista, presidente di Mountain Wilderness Pakistan; Michele Branca, alpinista, “financial advisor” e tesoriere dell’ Asian Desk di Mountain Wilderness International.

“Scopo dell’iniziativa era ed è quello di favorire la comparsa di una struttura didattica autosufficiente e efficace – spiega Mw -, in grado di far convergere verso le vallate del Karakorum occidentale e dell’Hindu Kush l’interesse di giovani – pakistani o stranieri – desiderosi di acquisire le tecniche necessarie per misurarsi con la sfida delle montagne in forme leali e non aggressive, minimizzando gli inevitabili rischi”.

Il Corso ha goduto del riconoscimento ufficiale del Club Alpino del Pakistan e dell’appoggio del Club Alpino Accademico Italiano. Le risorse economiche necessarie sono state fornite del Ministero degli Affari Esteri del Canada, dalla Fondazione Aga Khan, dalla Banca Sella, dalla sezione di Firenze del CAI, dal Club Alpino Accademico Italiano, dalla Chiesi Farmaceutici e da privati donatori come Scarpa, Grivel-Mont Blanc, Climbing Technology, Greenvision, Kong e alle scuole di alpinismo delle sezioni del CAI che hanno fornito i materiali necessari all’insegnamento.

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