News

Belluno, torna la marmotta nel parco

 

BELLUNO — Prosegue con successo il progetto di reintroduzione della marmotta nel Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, iniziato lo scorso anno. Dopo i risultati positivi del 2006, proprio in questi giorni è in atto un’altra fase di cattura e liberazione di una quarantina di animali nell’area protetta.

A fine maggio 2006 erano state catturate al Passo Pordoi e al Parco nazionale dello Stelvio 41 marmotte. Poi erano state liberate nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, nella zona di Erera Brendol e delle Vette Feltrine.
 
Quest’anno ha preso il via la seconda fase di cattura. La settimana scorsa 20 esemplari sono stati trasportati dal Passo dello Stelvio all’area protetta, grazie all’intervento degli agenti del Corpo forestale dello Stato e del personale tecnico dell’Ente Parco.
 
Gli animali sono stati rilasciati nella zona di Erera Brendol e in quella del Cimonega, attraverso l’utilizzo di un elicottero messo a disposizione dal Corpo forestale dello Stato. Ieri, grazie ad un accordo con la Provincia di Belluno, le guardie provinciali hanno catturato tre marmotte nella zona compresa tra il Passo Pordoi e Cherz, nei pressi di Livinallongo.
 
Purtoppo le operazioni sono state interrotte a causa del maltempo. Ma oggi si ricomincia. Le marmotte catturate dovranno essere 17, che saranno poi liberate nell’area delle Vette Feltrine per rinforzare la popolazione di questo simpatico animale, simbolo e vera e propria mascotte dell’escursionista in quota.
 
Tutti gli esemplari rilasciati lo scorso anno sono sopravvissuti alle operazioni di trasporto e si sono insediati nel parco. Hanno scavato nuove tane e una femmina ha partorito (evento abbastanza raro nel corso del primo anno di insediamento).
 
Uno dei principali scopi del progetto di reintroduzione è quello di restituire agli ambienti di prateria alpina uno dei suoi animali più rappresentativi. Il ritorno della marmotta avrà effetti positivi non solo sulla diversificazione della fauna degli habitat di alta quota e sulla fruizione turistica, ma anche sulla popolazione di aquila presente nel parco. La marmotta costituisce circa il 42 per cento della dieta dell’aquila e quindi rappresenta un anello fondamentale della catena alimentare degli ecosistemi di prateria alpina.
 
Dopo i rilasci di questi giorni le attività continueranno con il monitoraggio estivo delle popolazioni, per verificare il successo della reintroduzione, la distribuzione e il comportamento degli animali. Nel 2008, invece, sono poìrevisti il censimento dei nuclei familiari che si saranno costituiti e la valutazione di altri eventuali immissioni.
 
Il progetto di reintroduzione è reso possibile dal cofinanziamento della Fondazione cassa di risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, ed è condotto sotto la supervisione scientifica di Antonio Borgo, già curatore di un progetto analogo nelle Dolomiti Friulane.
 
L’intera iniziativa è stata resa possibile dalla collaborazione tra l’Ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, il CTA del Corpo forestale dello Stato, il Parco Nazionale dello Stelvio e la Provincia di Belluno.
 
Greta Consoli

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close