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Viterbo: muli navetta per il borgo di Civita

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BAGNOREGIO, Viterbo — Ritorno al passato. A quando, su per quelle strade scoscese, si andava a dorso di mulo. E’ l’intenzione del comune di Civita per consentire a cittadini e turisti di accedere allo splendido borgo sulle montagne del Viterbese.

Il piccolo borgo sta infatti cercando un’alternativa al lungo ponte di cemento armato che ora collega il paese alla terra ferma.
 
Civita di Bagnoregio sorge sulla cima di una montagna, arroccata su uno sperone di roccia nella valle dei Calanchi. E’ chiamata "la città che muore" a causa delle lente erosioni delle pareti di tufo e della popolazione, ormai composta da pochissime famiglie.
 
L’unica via di collegamento con la terra ferma è costituita da un sottile ponte di cemento armato, che fa a pugni con l’ambiente circostante e che potrebbe essere abbattuto. Così il Comune sta cercando soluzioni alternative per il trasporto di turisti e abitanti da Civita ai paesi che la circondano, come Bagnoregio, Lurbiano, Castiglione in Teverina.
 
Per ora l’idea che sembra aver raccolto l’approvazione di tutti – compreso il sindaco del paese, Erino Pomepi – è quella di un ritorno al passato. Muli e somari che possano svolgere una sorta di servizio navetta. Il comune di Bagnoregio ha annunciato che, in occasione della prossima seduta consiliare, verrà indetto un concorso internazionale di idee, per avere la possibilità di creare un nuovo accesso al borgo.
 
"Il bando verrà diffuso via Internet in tutto il mondo – ha spiegato Pompei -. Contiamo così di ricevere suggerimenti innovativi sia per creare altri collegamenti con Civita, ma anche per trovare soluzioni per arginare la corrosione della rupe".
 
"Purchè – ha aggiunto il sindaco – il tutto abbia il minor impatto ambientale e paesaggistico possibile". Il concorso, per il quale sono stati stanziati 60mila euro, è frutto di una convenzione firmata oltre due anni fa dal Comune di Bagnoregio, dal ministero delle infrastrutture e dalla Soprintendenza competente.
 
Staremo a vedere, allora, quale sarà la soluzione migliore. E, nel caso degli asini e dei muli, prepariamoci a vedere in groppa agli animali i pochi residenti rimasti e i numerosi turisti che ogni anno visitano "la citta che muore".
 
Greta Consoli

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