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Sabbia e particolato nell’atmosfera del Deosai: attivata nuova stazione climatica in Pakistan

Pakistan Climate Observatory
Pakistan Climate Observatory

ISLAMABAD, Pakistan – Sabbia e concentrazioni di particolato fine e di particolato carbonioso: questi i primi composti atmosferici rilevati dal Pakistan Climate Observatory, la stazione climatica installata nei giorni scorsi dal Comitato EvK2CNR a 4000 metri di quota nel Parco Nazionale del Deosai. Si tratta della prima stazione della rete Unep-ABC ad essere installata in alta quota in Pakistan, che utilizza per questa prima campagna sperimentale la stazione di monitoraggio climatico-ambientale sviluppata da EvK2CNR, in collaborazione con il CNR, nell’ambito del PON I-AMICA del MIUR.

La stazione è composta da un box di dimensioni inferiori al metro quadro che, grazie all’utilizzo di energia rinnovabile, è in grado di eseguire in autonomia misure di diversi composti atmosferici e di parametri meteorologici. Installato e testato sul campo da Giampietro Verza, responsabile tecnico delle stazioni di monitoraggio EvK2CNR, il Pakistan Climate Obervatory affronterà l’inverno ai 4000 metri dell’altipiano del Deosai. “Si tratta di un gioiello di ingegneria per le sue caratteristiche avanzate e per il suo peso, le sue ridotte dimensioni e il bassissimo consumo energetico – spiega Verza – la stazione consuma infatti meno di 40 watt, è alimentata a pannelli solari ad alta efficienza e immagazzina energia grazie ad un’efficientissima batteria al litio”.

A meno di due mesi dalla sua presentazione, avvenuta il giorno 17 maggio presso il Laboratorio Scientifico & Tecnologico EvK2CNR di Napoli, sono iniziate le misure di ozono, della distribuzione dimensionale del particolato atmosferico e del suo coefficiente di assorbimento (da cui si ricava la concentrazione di black carbon) oltre che le variabili meteorologiche sul Deosai.

“L’ozono ed il black carbon – spiega Paolo Bonasoni dell’Isac-CNR, responsabile del progetto I-Amica -sono composti clima-alteranti ed inquinanti: essi sono infatti considerati importati “Short Lived Climate Forcers” ossia composti in grado di favorire il riscaldamento dell’atmosfera a scala regionale ed, in particolare le scure particelle carboniose, una influenza sulla fusione dei ghiacciai. L’informazione sulla dimensione del particolato permette inoltre una prima importante verifica della presenza di sabbia trasportata da aree aride che caratterizzano una parte continentale del continente asiatico”.

DATI stazione Deosai O3 ET OPC
DATI stazione Deosai O3 ET OPC

“Gli andamenti ottenuti nelle prime 36 ore di misura dall’avvio della strumentazione, avvenuto la sera del giorno 8 luglio, mostrano un comportamento riconducibile alle concentrazioni osservate in altre aree remote in alta quota – conclude il ricercatore -, sebbene queste misure siano da considerarsi preliminari. Dalla sera del 9 luglio le condizioni dell’atmosfera sono state caratterizzate dalla presenza di sabbia, mentre concentrazioni più elevate di particolato fine e di particolato carbonioso (indice di emissioni legate a processi di combustione) hanno caratterizzato l’avvio delle misure. Essendo questi i primi dati osservati in questa importante area del Karakorum, ad oltre 4000 m di quota ove non esistono valori storici già acquisiti, essi risultano particolarmente rilevanti per definire e caratterizzare l’andamento di fondo di questi composti ed, al tempo stesso, monitorare ogni loro variazione dovuta a processi antropici o naturali”.

Il sistema di monitoraggio ambientale installato sull’altopiano pakistano è stato messo a punto e realizzato da EvK2CNR in collaborazione con il CNR nell’ambito del PON I-AMICA “Infrastruttura di Alta Tecnologia per il Monitoraggio Integrato Climatico-Ambientale”. Questo progetto è parte del Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Competitività” finanziato dal MIUR e dalla Comunità Europea. Altri sistemi simili realizzati da EvK2CNR nell’ambito di I-AMICA e dedicati al monitoraggio climatico-ambientale, saranno dedicati a raccogliere informazioni climatico-ambientali nelle Regioni della Convergenza.

La missione sul Deosai rientra all’interno del programma Atmospheric Brown Clouds (ABC) del Programma ABC del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) che studia gli impatti delle ‘nubi marroni’ inquinanti sull’ambiente, sulla salute e sull’agricoltura. Alla rete di osservatori ABC afferiscono già le stazioni EvK2CNR della Piramide (NCO-P) in Nepal e in Pakistan la stazione operativa a Multan.

 

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