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Gasherbrum, la spedizione Evk2Cnr al lavoro per studiare batteri e ghiacciai

Roberto Ambrosini(Universita Bicocca) raccoglie campioni di crioconite nei pressi del campo base.
Roberto Ambrosini(Universita Bicocca) raccoglie campioni di crioconite nei pressi del campo base.

ISLAMABAD, Pakistan — E’ arrivata al campo base del Gasherbrum I la spedizione glaciologica promossa dal Comitato Evk2Cnr in Karakorum. Dopo aver effettuato dei rilevamenti georadar sul Baltoro e aver iniziato la misure sull’ablazione dei ghiacciai, i ricercatori, con la guida alpina Daniele Bernasconi, si accingono a salire al campo 1 dove verranno effettuati dei campionamenti di neve per analisi chimiche e fisiche.

“Siamo arrivati al campo base alcuni giorni fa – racconta Bernasconi -, abbiamo avuto una salita con tempo splendido nonostante qualche disguido coi carichi che hanno ritardato l’arrivo di pc e modem. Dopo aver piazzato a campo base la spedizione come da programma, ci sono stati alcuni giorni di nevischio. I portatori sono riusciti a fare un paio di viaggi con i materiali scientifici al campo 1, dove verranno effettuate la maggior parte delle ricerche. Sfrutteremo i prossimi 3-4 giorni in cui il tempo è previsto molto bello”.

Christoph Mayer e Astrid Laambrecht posizionano una palina ablatometrica nel medio Baltoro.
Christoph Mayer e Astrid Laambrecht posizionano una palina ablatometrica nel medio Baltoro.

Christoph Mayer e Astrid Lambrecht della Bavarian Academy of Sciences and Humanities, che a campo 1 effettueranno altri rilevamenti radar e di ablazione, si sono già portati in quota ieri, insieme al nivologo Luigi Bonetti, dell’ARPA-Lombardia. I tre ricercatori scaveranno anche delle trincee per effettuare analisi isotopiche al fine di ricostruire i trend di precipitazione della zona.

Oggi saliranno anche Bernasconi con il microbiologo Roberto Ambrosini, Università degli Studi Milano-Bicocca, e il glaciologo Umberto Minora, Università di Milano. I ricercatori raccoglieranno campioni di neve, ghiaccio e detrito sui quali faranno analisi batteriche per confrontare le popolazioni batteriche del Karakorum con quelle del ghiacciaio del Miage sulle Alpi. Il confronto tra le popolazioni di questi due ghiacciai neri servirà anche e per capire quanto la temperature del detrito influisce sulla biologia.

Roberto Ambrosini analizza la composizione chimico-fisica in una bedrette nei pressi di campo concordia
Roberto Ambrosini analizza la composizione chimico-fisica in una bedrette nei pressi di campo Concordia

Durante la salita da Concordia, i ricercatori di Mayer hanno effettuato delle misure con georadar sul ghiacciaio e piazzato delle paline per monitorare l’ablazione. La ricerca, collegata alla cosiddetta anomalia del Karakorum, è mirata a comprendere spessore e movimenti dei ghiacciai della zona, che al contrario di quanto accade nel resto del mondo, sembrano crescere invece che ritirarsi. Secondo quanto riferito da Mayer le prime rilevazioni a Concordia indicano una profondità del ghiacciaio di circa 850 metri.

La missione ripartirà dal campo base l’11 luglio per rientrare in Italia. Durante la discesa sono previsti nuovi rilevamenti con georadar sul Baltoro.

“Al campo base dei Gasherbrum è pieno di alpinisti – racconta Bernasconi -. Abbiamo saputo dell’attentato del Nanga Parbat, ma qui sul Baltoro la situazione è tranquilla come sempre. Sappiamo che alcune spedizioni sono state cancellate, ma a dire il vero qui al campo base continuano ad arrivare spedizioni ogni giorno”.

Sulla spedizione è stata pubblicata nei giorni scorsi una splendida gallery sul National Geographic da parte di Jacopo Pasotti, giornalista che ha seguito le missioni Evk2Cnr in Karakorum insieme a Stefano Ardito che invece ne ha raccontato l’evoluzione su Il Messaggero.

Tutte le ricerche sulla criosfera (ghiacciai e permafrost) condotte dal Comitato Evk2Cnr, nel cui quadro si sviluppa anche la missione di Mayer, sono svolte sotto il coordinamento dell’Università di Milano nell’ambito di Share e Seed promossi dal Comitato Evk2Cnr.

 

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