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Sei morti sul Gran Zebrù: precipitano due cordate in due incidenti distinti

Gran Zebrù (Photo courtesy commons.wikimedia.org)
Gran Zebrù (Photo courtesy commons.wikimedia.org)

SOLDA, Bolzano — Giornata nera sul Gran Zebrù, 3857 metri di quota, celebre montagna che sorge tra la Valtellina e l’Alto Adige. Il primo incidente è avvenuto alle 8 di mattina, sulla via normale, e il secondo alle 14, sulla parete Nord. Entrambi sono stati mortali: delle due cordate coinvolte, formate da 3 alpinisti ciascuna, non è sopravvissuto nessuno.

I primi tre alpinisti – secondo quanto trapelato due di Parma e uno di Novara, ma la loro identità deve ancora essere confermata – sono morti intorno alle 8 di questa mattina, precipitando per oltre 500 metri. Pare che il capocordata sia scivolato per primo e abbia trascinato con sè nel vuoto gli altri due, legati in cordata. Quando sono caduti, i tre si trovavano a circa 3500 metri di quota.

Erano partiti dal rifugio Pizzini di Santa Caterina Valfurva attorno alle 4 di mattina per salire il Gran Zebrù dalla via normale, insieme ad altri due amici che si trovavano in una cordata distinta e hanno dato l’allarme.

L’elicottero del soccorso alpino di Solda non ha potuto far altro che recuperare le salme.

Nel primo pomeriggio il secondo incidente, che ha provocato altre tre vittime. Si tratta di tre alpinisti partiti dal rifugio Casati per salire la Nord del Gran Zebrù, ma ancora non sono stati riferiti dettagli sulla dinamica della caduta nè sulle generalità delle vittime.

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