News

Everest: meta alpinistica oppure “hotel”?

immagine

NAMCHE BAZAR, Nepal (Ansa) — Arrivano sull’Everest, ma in elicottero, diretti al lussuoso albergo giapponese che si trova nella Valle del Khumbu, a Syangboche. Dopodichè, per superare l’improvviso sbalzo di quota, molti di loro restano in camera, dove hanno a disposizione l’ossigeno. Poi ripartono, soltanto la metà a piedi; gli altri preferiscono ancora l’elicottero.

Lo vivono così, l’Everest, molti dei giapponesi che si lasciano tentare da un viaggio sul tetto del mondo. Sono il simbolo di un turismo decisamente diverso da quello che in passato portava in Nepal alpinisti e appassionati di trekking.
 
Il turismo è decisamente in ripresa, dopo la stasi dovuta alla crisi politica degli ultimi anni. L’anno scorso ne sono arrivati quasi 21.000, almeno 20.000 dei quali appassionati di trekking, e quest’anno potrebbero arrivarne 26.000. Di conseguenza anche l’offerta locale è aumentata, tanto che dal 1990 ad oggi i lodge si sono triplicati.
 
"Il tipo di turista è cambiato: prima arrivavano soprattutto gli alpinisti che si adattavano a qualsiasi condizione, oggi il turismo è diventato più ricco", dice Maurizio Gallo, guida del Comitato Ev-K2-Cnr.
 
Ram Chandra Karki, del Sagarmatha Pollution Control Commettee (Spcc), il Comitato per il controllo dell’inquinamento nel Parco del Sagarmatha, è convinto che i turisti saranno sempre piu’ numerosi, "ma non penso – osserva – che questo sara’ un problema".
 
Tuttavia negli scorsi anni i problemi ci sono stati. Per esempio, osserva Gallo, ”la domanda di docce calde ha comportato un massacro ecologico, dovuto al taglio degli alberi per il fuoco necessario a riscaldare l’acqua”. Adesso il problema è superato perche’ adesso la legna deve essere comprata in pianura. In generale è aumentata l’attenzione alla tutela ambientale: l’accumulo di bottiglie di vetro che negli anni scorsi aveva posto seri problemi di smaltimento oggi e’ superato grazie all’uso di bottiglie di plastica.
 
Ma il fatto che tutti i rifiuti, plastica compresa, vengano bruciati e’ fonte di nuove preoccupazioni. Nella Valle del Khumbu l’Spcc sta sperimentando due inceneritori di nuova generazione, alimentati sia a kerosene che con energia solare, e sono in corso incontri per discutere la possibilita’ di installare in futuro l’inceneritore a emissioni molto ridotte progettato da Comitato Ev-K2-Cne e dalla Falck.
 
Che nei prossimi anni il turismo sull’Everest sia destinato ad aumentare si deve, secondo Gallo, anche al fatto che soltanto nella Valle del Khumbu i turisti sono in grado di trovare un
portatore dall’inizio del percorso, a Lukla, e fermarsi nei numerosi lodge: nelle altre valli questo non e’ possibile. Negli ultimi anni si sono anche moltiplicate le agenzie di trekking: soltanto a Kathmandu ce ne sono circa 200 e molti Sherpa sono andati a vivere li’. E se una volta bisognava aspettare fino a 15 giorni per un volo da Kathmandu a Lukla, oggi sono disponibili da 15 a 20 voli in un giorno.
 
"Anche la Piramide – aggiunge – ha contributo, introducendo le comunicazioni. Prima c’erano i running boy che partivano a piedi dal campo base fino a Lukla, dove c’erano l’aeroporto e la stazione radio ed era quindi possibile chiamare soccorsi, se necessario".
 
Enrica Battifoglia

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close