Trail running

Staffetta memorabile per i Falchi: giro montano del Lario in 42 ore

mappa GPS
Periplo del Lario – mappa GPS

LECCO — I Falchi ce l’hanno fatta: è stato completato nei giorni scorsi con successo il il periplo su sentieri del Lario. Trentadue atleti dell’Asd Falchi Lecco hanno percorso 256 km con 13.600 m di dislivello positivo nel tempo di 42 ore e 15 minuti, con una media di 6,1 km/h. Nelle 16 tappe in cui era stato diviso il “Giro monttano del Lario” hanno corso anche a tanti amici e simpatizzanti di altri team del lecchese e non solo.

La partenza da Lecco è stata data dal sindaco Virginio Brivio alle ore 19.35 di venerdì 7 giugno. I primi atleti si sono diretti ai Piani Resinelli attraverso la Val Calolden e poi sono scesi ad Abbadia. Qui è avvenuto il primo cambio e sono iniziate le tre tappe notturne lungo il Sentiero del Viandante (42 km) attraverso Lierna, Dervio e Colico. Giunti al Santuario della Madonna di Valpozzo si è seguito un breve tratto di strada asfaltata fino a Sorico dove è cominciato il tratto più impegnativo del Giro ovvero le 5 tappe lungo i 128 km della Via dei Monti Lariani fino a Cernobbio, passando da Peglio, Garzeno, Croce e San Fedele d’Intelvi.

Da Cernobbio a Como si è proseguito per il lungolago e poi all’alba di domenica si è ripresa quota con le tre tappe della Dorsale del Triangolo Lariano (33 km) transitando da Brunate, dalle vette dei monti Bolettone, Palanzone e San Primo (1686 m e GPM del Giro) e dalla Colma di Sormano. Giunti a Brogno, sopra Bellagio, le ultime due tappe hanno seguito il Sentiero del Tivano (20 km) fino a Valmadrera e da qui si è tornati a Lecco alle ore 13.50 di domenica, dopo 42h15′ dalla partenza e 256 km percorsi.

Quest’anno il meteo è stato più favorevole rispetto allo scorso anno. Il Giro ha seguito tutto il percorso programmato e solo delle brevi piogge hanno condizionato alcune tappe.

Questo importante obiettivo è stato raggiunto grazie al forte spirito di squadra dei Falchi che hanno dimostrato come anche uno sport individuale come la corsa possa comunque essere legato ad un ambizioso progetto di gruppo come il Giro Montano.

L’altra finalità del Giro Montano era quello di portare alla ribalta i sentieri del territorio. Sentieri spesso poco conosciuti, poco frequentati, poco valorizzati e con una segnaletica carente. Sentieri che attraversano zone bellissime e che regalo scorci davvero suggestivi sul Lago di Como e sulle splendide montagne che ne fanno da cornice.

La speranza è che le varie amministrazioni, le comunità montane, i gruppi del CAI e le associazioni si rendano conto del grosso potenziale che ha il territorio del Lago di Como dal punto di vista escursionistico. L’auspicio è che si riescano a dedicare più risorse alla segnaletica dei sentieri e alla loro manutenzione.

Il vero sogno sarebbe che il Giro Montano del Lario possa diventare uno spettacolare anello di trekking ben segnalato a disposizione di tutti gli escursionisti e che permetta di valorizzare al meglio il nostro Lago e le nostre montagne.

Con questa impresa i Falchi hanno dimostrato che il periplo del Lario sui sentieri è fattibile. Per il prossimo anno stanno già pensando a qualcosa di nuovo per riuscire a coinvolgere altre persone in questo progetto e per creare nuovi stimoli.

Quest’anno il Giro Montano del Lario ha avuto inoltre una finalità benefica. Sono stati infatti raccolti dei fondi per sostenere la Associazione Onlus La Goccia di Lecco.

Un ringraziamento infine va alla Kapriol-Morganti SpA per il sostegno dell’iniziativa e a Affari & Sport e a Suunto per aver messo a disposizione il Suunto Ambit, l’orologio GPS che è stato utilizzato per misurare la lunghezza del percorso e del dislivello totale.

 

F1 - gruppo-partenza
Gruppo-partenza

Arrivo
Arrivo

 

 
Tutta la cronaca e le foto del Giro Montano sono disponibili sul sito www.asfalchi.it.

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Un commento

  1. Complimenti a tutti per la non facile impresa!
    Riguardo ai sentieri e ai percorsi in generale devo dire che negli ultimi anni, nonostante la congiuntura economica, stanno aumentando i chilometri di piste ciclabili e di percorsi pedonali.
    Per quanto riguarda invece i sentieri in montagna, sono stati stanziati molti fondi che tuttavia spesso sono stati spesi male (ricordate la famosa vicenda della paline?).
    Bisognerebbe imparare dagli Svizzeri che organizzano la sentieristica in modo rigoroso e disciplinato.

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