Alpinismo

Kammerlander: la cima del Jasemba sarà mia

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BOLZANO — "E’ una montagna molto difficile ed esposta ai venti. Ma se il tempo sarà bello arriveremo in cima". E’ ottimista Hans Kammerlander, a poche ore dalla partenza per il Nepal, dove ha intenzione di chiudere la via iniziata due anni fa sull’inviolata parete sud del Jasemba (7.350 metri). Ecco l’intervista esclusiva di Montagna.tv.

Kammerlander, quando partirà per il Jasemba?
Domani mattina. Salirò con un amico fino al campo base. Inizierò da solo a preparare la salita e poi mi raggiungerà Karl Unterkircher, guida alpina della Val Gardena. Insieme proveremo  raggiungere la cima del Jasemba.
 
Com’è il programma di salita?
Sarà un inizio tranquillo: faremo ancora un po’ di allenamento e poi attrezzeremo la parete con le corde fisse. Dopodichè proveremo a raggiungere la vetta. Staremo via cinque settimane, penso sia abbastanza per terminare il progetto.
 
Quali sono le maggiori difficoltà di questa via?
La grande difficoltà è sicuramente il vento. Il Jasemba è un picco solitario, non ha altre montagne vicino che possono ripararlo. E quando arriva un po’ di brutto tempo, lì c’è sempre bufera.
 
Cosa la attrae di questa montagna?
Il Jasemba è una grande montagna. Il terreno è misto: roccia, ghiaccio, roccia e poi ancora ghiaccio. La salita non è per niente facile, e nessuno la conosceva. E’ una grande sfida, e siamo a buon punto. L’anno scorso abbiamo già fatto quasi tutta la via, che è lunga circa 2.300 metri.  
 
Quanto manca alla fine?
Circa trecento metri. Ma di questi trecento metri non sappiamo nulla. Nessuno li ha mai visti.
 
Quante possibilità ci sono di successo?
Penso che se ci sarà bel tempo faremo sicuramente la cima. Conosco la parete e penso positivo.  Penso sempre così prima di partire.
 
Porterà gli sci?
No, con gli sci non faccio niente perchè la via è tutta di roccia e ghiaccio: non è una montagna da sciare. Forse lo è sulla parete nord, verso il Tibet, ma non conosco quel versante.
 
Ha già pensato a come battezzare la via?
No, non ci ho ancora pensato. Facciamo prima il lavoro, e poi pensiamo al nome!
 
Ci sono in serbo altri progetti per il futuro?
Per quest’anno no. D’estate lavoro in Dolomiti, per me è un sogno anche stare qui. Poi l’anno prossimo vediamo, intanto bisogna pensare al Jasemba, c’è ancora molto da fare. Questa montagna non è facile, lo abbiamo già visto l’anno scorso. Non è pericolosa, non ci sono seracchi o tratti infidi. Ma tecnicamente è molto impegnativa e difficile.
 
Hans Kammerlander, 50 anni, ha scalato tredici ottomila su 14 senza ossigeno, e poi si è dato all’alpinismo estremo. Ha segnato, in solitaria, il record di salita sull’Everest, ed è stato il primo a scenderlo con gli sci. Ha compiuto vere e proprie prodezze sugli sci, sulle vie più classiche e sulle più estreme delle Alpi, dell’Himalaya e della Patagionia.
Sara Sottocornola

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