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Clima, nuovo summit degli esperti

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BANGKOK, Thailandia — L’allarme clima avanza e non c’è tempo da perdere. Gli scienziati dell’Ipcc (Intergovernmental panel on climate change) si riuniranno a Bangkok, capitale della Thailandia, dal 30 aprile al 3 maggio per presentare il rapporto relativo alle possibili azioni di mitigazione dell’effetto serra.

Il documento verrà presentato il 4 maggio. E la situazione appare molto complicata e preoccupante.

Stando agli ultimi dati, le temperature globali si innalzeranno a 2 gradi nel giro di pochi anni, e ciò potrebbe avere conseguenze devastanti.

Una buona notizia arriva però dal settore dei costi. Sempre secondo i calcoli, introdurre misure ecologiche comporterà spese variabili dallo 0,2 allo 0,6% del Pil (Prodotto interno lordo) globale entro il 2030.

A seconda che vi sia un maggiore o minore risparmio energetico, il testo propone due piani alternativi.

Il primo contempla una riduzione di 16,2 tonnellate di anidride carbonica in poco più di 20 anni. Mentre il secondo, più rapido, di 30,3 miliardi. Un bel taglio visto che le emissioni inquinanti erano di circa 40 miliardi di tonnellate nel 2000.

Ciò dimostra che si può ancora intervenire in modo incisivo senza una grande perdita economica.

La notizia dell’Ipcc è in netto contrasto con quanto aveva affermato George W. Bush nel 2001, vale a dire che era impossibile per gli Usa sostenere i costi dell’adesione al protocollo di Kyoto.

Secondo gli studi Ipcc, dal 1970 al 2004 l’inquinamento da gas serra è aumentato del 70 per cento. Gli studiosi prevedono che, se i governi non interverranno, ci sarà un incremento compreso tra il 25 e il 90 per cento entro il 2030.

La situazione è anche frutto dello sviluppo irrefrenabile di nazioni come la Cina e l’india.

A tal proposito, il rapporto "Mitigation of climate change" fornisce anche consigli pratici, come un uso migliore di combustibili fossili, della silvicoltura (la coltivazione e l’utilizzo dei boschi) e dell’agricoltura, oltre alla scelta di energie rinnovabili (eolica, solare e nucleare).

Fra i benefici che derivano dal risparmio energetico c’è il calo dell’inquinamento e delle piogge acide, con un conseguente miglioramento della salute e dell’agricoltura.

L’Onu (Organizzazione delle nazioni unite) ha riferito che, senza l’apporto dei vari Paesi, le temperature potrebbero crescere dai 2 ai 4 gradi rispetto al periodo preindustriale.

Perciò, più tardi i governi interverranno per riparare il disastro ambientale, più costi ci saranno per l’economia mondiale.

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Valentina Corti

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