BARTON, Stati Uniti — L’America trepida per la sorte di due minatori sepolti da due giorni in una miniera di carbone nel Maryland, situata in un’area accidentata delle Montagne Rocciose Orientali.
I due malcapitati sono rimasti sotto le macerie nel loro retroescavatore a seguito del crollo di un muro di contenimento, posto a bordo della cava. I soccorritori stanno cercando disperatamente di salvarli.
L’incidente è avventuo martedì pomeriggio, e da allora la squadra di salvataggio composta da una trentina di uomini, non ha mai smesso di lavorare per cercare di estrarre il mezzo pesante dalle rovine. Molti però sono stati gli ostacoli finora.
Ancora oggi "riusciamo a vedere solo un pezzo del veicolo" ha detto Bob Cornett, direttore operativo di distretto per l’amministrazione federale alla sicurezza e alla salute. "I soccorritori dovranno agire lentamente, per evitare ulteriori danni alla macchina".
Il retroescavatore infatti è completamente sommerso sotto i detriti e le rocce della miniera, ed è quindi necessario muoversi con cautela, per non rischiare di ferire ulteriormente i due uomini all’interno, ammesso che siano ancora vivi. Inoltre nella giornata di giovedì i soccorsi sono rimasti bloccati dal fango per alcune ore, e hanno dovuto usare gli esplosivi per
liberare l’area dalle rocce.
Nonostante passino le ore e le difficoltà persistano, Cornett continua a tenere vive le speranze, citando episodi passati di salvataggi miracolosi. Nel 2002 per esempio nella miniera di Quecreek in Pennsylvania, 4 minatori erano stati salvati dopo 4 giorni, e l’anno scorso nell miniera di Sago nella Virginia dell’ovest, morirono sì 12 minatori, ma inaspettatamente ci fu anche un superstite.
La miniera incidentata, in cui lavorano 51 persone, era passata al controllo delle ispezioni governative e non faceva registrare incidenti del genere dallo scorso 1995.
Valentina d’Angella
