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Orsi, sulle Alpi quasi raggiunto il limite di 50 esemplari. Ecco tutti i numeri

TRENTO — Almeno 43, ma potrebbero anche essere 48 o più. Questa la stima fatta dal Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento sulla popolazione di orsi presente sul territorio alpino italiano nell’anno 2012: secondo le stime, la popolazione di plantigradi è ormai vicina alla Minima Popolazione Vitale, ritenuta pari a circa 50 animali secondo lo studio di fattibilità effettuato dall’Ispra all’avvio del progetto di reintroduzione dell’orso sulle Alpi.

I dati, pubblicati nelle scorse settimane all’interno del “Rapporto orso 2012”, descrivono la situazione orsi sulle Alpi aggiornata all’anno appena trascorso. I 43 orsi accertati sarebbero 22 maschi, 14 femmine e 7 indeterminati, tutti discendenti dai 10 orsi rilasciati tra il 1999 e il 2002 dal progetto Life ursus in Trentino. A questi andrebbero aggiunti altri esemplari di cui non c’è stata diretta osservazione lo scorso anno, che sono stimati nel numero di 5.

Il tasso medio di crescita è stato negli ultimi anni superiore al 15%. Solo nel 2012 sarebbero state 7 cucciolate per un totale di 16 nuovi cuccioli di orso. In media, le orse iniziano a figliare intorno ai 4 anni e partoriscono ogni 2. Ma, se sono molti gli orsi nati in questi anni, sono decisamente di più gli orsi “spariti”. Si calcola che dalla reintroduzione dell’orso siano nati almeno 69 cuccioli. Secondo il rapporto, solo nel 2012 sono stati registrati 31 animali “mancanti”: 13 non rilevati negli ultimi 2 anni, 14 morti (rinvenuti in 7 casi, uccisi in altri 7 volontariamente e non), 2 ridotti in cattività e 2 emigrati.

“Il 2012 ha registrato l’ingresso del progetto in una fase decisamente critica – scrive Maurizio Zanin, direttore del Servizio Foreste e Fauna della Pat nell’introduzione del rapporto -, che impone dei cambiamenti su scala generale in tempi brevi: da un lato l’avvicinamento alla soglia della minima popolazione vitale, dall’altra un deciso calo del livello di accettazione sociale. Si rende quindi necessario adeguare il progetto e ridefinire la problematicità degli esemplari con l’imprescindibile collaborazione di Ispra e del Ministero dell’ambiente”.

Nel rapporto si trovano dettagliate per esempio le storie di M13, l’orso abbattuto il 19 febbraio 2013 in Val Poschiavo: pochi lo sanno, ma deteneva il record di altitudine raggiunta da un orso in Europa, 3401 metri di quota quando si trovava tra Ortles, Adamello e Bernina. E quella di JJ5, protagonista di predazioni in diversi pollai nella zona del Monte Terlago e morto durante la cattura in seguito ad una reazione all’anestesia.

Diverse fotografie documentano avvistamenti, predazioni, catture e comparse degli orsi su tutto il territorio Alpino. Secondo il Rapporto, 36 dei 43 orsi registrati nel 2012 si trovano in Trentino, gli altri 7 risultano così suddivisi: 2 in provincia di Bolzano, 2 in Veneto, 3 in Lombardia. TUtti gli orsi fuori dal Trentino sarebbero maschi. Il rapporto spiega poi nel dettaglio come viene monitorata la popolazione di orsi, le tecniche di controllo, la costruzione delle stime.

Importantissima la spiegazione nel dettaglio del meccanismo di indennizzo dei danni provocati dall’orso e delle modalità di intervento della squadra di emergenza nel caso di orsi problematici che si avvicinano a greggi o abitazioni. Secondo i dati pubblicati, sono già stati liquidati oltre 97.800 euro per i danni provocati dagli orsi. Singolare il fatto che 3/4 di questi danni sono da imputare a solo 4 esemplari di orsi particolarmente “vivaci”: il danno peggiore è stato provocato da 2 orse in Val Ambiez, dove sono state predate 24 pecore in 15 giorni. Secondo in classifica è M2 in Val Rendena con 10 asini predati oltre ad alcune manze. Esisono anche casi in cui i danni imputati all’orso erano stati in realtà provocati da cani o, in un caso, da un lupo.

Un’appendice è dedicata a linci e lupi: secondo i dati, in Trentino stanzierebbero una sola lince e 4 lupi.

Guarda la videointervista a Mauro Belardi, esperto di orsi del WWF Italia.

 
Il rapporto è scaricabile online al link: http://www.orso.provincia.tn.it/novita/pagina171.html

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4 Commenti

  1. Attenzioni il record di quota, anzichè quello indicato, è quello del 1882 in cui un orso bruno fu inseguito da cacciatori si Solda fin sulla cima dell’Ortles a metri 3.905.
    Fonte:
    Theodor Christomannos – Sulden-Trafoi – Edlinger Verlag, Innsbruck 1895 (Ristampa anastatica Associazione Turistica Gruppo Ortles e Dr. Josef Hurton, 2000).

  2. Una domanda: Alpi, o solo Alpi Orientali, escludendo le Alpi Giulie Slovene, zona naturale di residenza di orsi “non artificialmente reintrodotti”? AT

  3. In Slovenia questo inverno un orso ha sbrindellato due persone che fortunatamente però se la sono cavata ( alla faccia degli “esperti di poltrona” ), a uno di loro sono diventati grigi i capelli.
    La Slo non spende per l’orso, non ci sono conferenze, dibattiti, corsi di aggiornamento sull’orso. Ci sono gli orsi e basta. E noi quanto spendiamo per gli orsi … quanta gente vive di orsi ???

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