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Alpinismo, è possibile tramandare una passione?

VALMADRERA, Lecco — Marco Anghileri, Ivo Ferrari, Alessandro Gogna, Ivan Guerini ed Elio Orlandi. Saranno loro, sabato 6 aprile, a cercare di rispondere alla domanda posta dal Cai di Valmadrera: al di là delle tecniche, delle prestazioni, degli allenamenti e dei materiali sempre più tecnologici, è possibile trasmettere ai giovani la voglia di andare in montagna solo per la libertà di fare un alpinismo a misura d’uomo?

Il tema è complesso, ma quanto mai attuale. Di fronte al proliferare di un alpinismo sportivo e attaccato al “grado”, come riuscire ad avvicinare i giovani, proponendogli l’ancestrale fascino dell’alpinismo e del raggiungimento della vetta? Alcuni dei più grandi alpinisti del momento interverranno per dare la loro opinione.

“La montagna non è la parete – si legge sul volantino del convegno, in uno scritto di Bianca di Beaco -, ha anche una cima da offrire, dove si conquista lo spazio più che il successo. E che ti si scoprono davanti realtà prima ignorate, che ti fanno vedere oltre i tuoi limiti e nel tuo profondo, da cui resuscitare sensibilità addormentate. Ecco, vorrei dire di cose che parlino di alpinismo, non di arrampicamento, per realizzare il significato dei monti e lasciarmi sedurre dai loro messaggi segreti. Per farmi tentare da parole come estasi, ispirazione, ricerca di infinito”.

Il convegno – moderato da Alberto Benini e Carlo Caccia – è organizzato dalla sezione Cai di Valmadrera per ricordare la figura di Alberto Tegiacchi, socio e accademico del Cai, caduto sul Chaukamba II (7068 metri) nell’Himalaya del Garhwal il 23 agosto 1993, nel tentativo di scalare l’inviolata parete sud.

L’appuntamento è per sabato 6 aprile alle ore 17 presso l’Auditorium del Centro Culturale “Fatebenefratelli” in Via Fatebenefratelli, 8 a Valmadrera. Saranno presenti rappresentanti della Cnsasa e del Caai. A seguire le relazioni è previsto un articolato dibattito e al termine sarà offerto un aperitivo e di ammirare le opere del ciclo “Le Montagne Grandi” dell’artista Luisa Rota Sperti.

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