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Valanghe a catena sui Monti Sibillini: travolti 9 scialpinisti, miracolosamente salvi

Valanga (Photo courtesy of mymorzine.com)
Valanga (Photo courtesy of mymorzine.com)

USSITA, Macerata — Tragedia sfiorata sabato sul versante maceratese dei Monti Sibillini per il distacco di numerose valanghe su tutto il versante della catena montuosa. Nove, in totale, le persone travolte: tutte stavano praticando scialpinismo nella zona. Il bilancio fortunatamente è di soltanto un ferito, soccorso ed elitrasportato in ospedale.

Il primo incidente si è verificato poco dopo le 11 sul Monte Rotondo, cima di 2012 metri nella zona settentrionale dei Monti Sibillini. Secondo il quotidiano online Cronachemaceratesi.it, un gruppo di 7 scialpinisti stava salendo il versante sud della montagna quando, giunti nella zona del Canale di Ussita, a circa 1900 metri di quota, una valanga li ha travolti. Cinque persone sono rimaste sepolte, ma, operando in autosoccorso, gli scialpinisti sono riusciti ad aiutarsi a vicenda ad uscire dalla neve. Sul posto sono intervenuti Soccorso Alpino, Corpo Forestale dello Stato e Vigili del fuoco per sincerarsi delle condizioni degli sci alpinisti. Soltanto uno del gruppo, un 46enne, è stato recuperato con l’elicottero e trasportato all’ospedale di Camerino per una sospetta frattura ad una gamba.

I soccorsi sono nuovamente intervenuti poco dopo per un altro distacco di neve sul versante maceratese del Monte Argentella, cima di 2201 metri al confine tra Marche e Umbria. Secondo il Resto del Carlino, due scialpinisti sono stati investiti da una valanga nella zona del canale San Lorenzo, ma senza alcuna grave conseguenza.

Numerosi altri distacchi si sono verificati nella zona nella sola giornata di sabato. Le fonti sono discordanti sul numero esatto, ma sui Monti Sibillini si sarebbero staccate tra le 6 e le 10 valanghe complice lo scarso assestamento del manto nevoso.

Discordanti erano anche i bollettini di rischio nella zona della catena appenninica: il bollettino nazionale Meteomont – a cura del Corpo forestale dello Stato redatto in collaborazione con il Comando Truppe Alpine, il Servizio meteo dell’Aeronautica militare e il Cfm della Regione Marche – indicava pericolo 2, moderato, su una scala massima di 5, fino alla mezzanotte di sabato mentre il bollettino della Protezione civile delle Marche, valido fino a lunedi, indicava pericolo 3, marcato. Protezione Civile e Corpo Forestale dello Stato hanno però tenuto a precisare all’Ansa che la scala indica sempre un valore medio di pericolo che può variare a livello locale, a causa, ad esempio, di temperature più alte del previsto o di un accumulo di neve.

La Forestale ricorda inoltre che i bollettini vanno letti attentamente poichè un rischio moderato non implica necessariamente un manto nevoso più sicuro, anzi: sempre secondo le statistiche del Corpo, il 30 percento degli incidenti avviene proprio con un grado di pericolo 2.

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