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Aconcagua, nuovo record di velocità. Solo sulla carta?

Carlos Gomes Dasa (Photo courtesy clairn.com/Facebook)
Carlos Gomes Dasa (Photo courtesy clairn.com/Facebook)

BUENOS AIRES, Argentina — Quindici ore e quarantadue minuti. E’ questo il tempo con il quale nei giorni scorsi il portoghese Carlos Gomes ha salito l’Aconcagua, cima più alta del sud America, dal campo di Horcones alla vetta e ritorno. La performance è valsa a Gomes un posto d’onore nell’albo del Parco dell’Aconcagua, che l’ha certificata come la salita più veloce mai fatta alla montagna. Gli annali, però, riportano un tempo minore, segnato dallo spagnolo Jorge Egocheaga nel 2007 con 14 ore e 54 minuti.

Qual è, dunque, il vero record? La differenza è solo burocratica. La salita di Gomes è stata certificata dal Parco, quindi è il record ufficiale, mentre quella di Egocheaga, a quanto pare, no. Quindi, pur essendo stata immortalata in un documentario e pur avendo fatto il giro del mondo ai tempi in cui è stata siglata, la salita dello spagnolo non è ufficialmente il vero record di velocità all’Aconcagua.

La distanza da Horcones alla vetta, 6962 metri, e ritorno è stimata, dal Parco, in 88 chilometri. Gomes – nativo di Braga in Portogallo e noto per le sue ottime performance nelle ultra trail – è partito alle 5.20 del 16 gennaio, è arrivato in cima alle 17, ha scattato una foto con la bvandiera del parco e poco dopo le 20 era di ritorno. I ranger hanno certificato la salita con l’atto numero 2154.

Quel che è certo, ora, è che il record precedente – detenuto dal peruviano Holmes Pantoja con 20 ore e 34 minuti e registrato dal Parco – è stato ufficialmente battuto.

Secondo quanto riferito dal diariouno.com.ar, il Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile argentino avrebbe commentato la cosa in questo modo: “Migliaia di persone salgono l’Aconcagua ogni anno e l’unico modo per confrontare i record è di passare dalla base di Horcones alla partenza e al ritorno. Altrimenti non è possibile avere certezze nè certificare nulla”.

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