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Dolomiti, snowboarder muore sotto valanga a Porta Vescovo

Porta Vescovo (Photo cappef.com)
Porta Vescovo (Photo cappef.com)

LIVINALLONGO DI COL DI LANA, Belluno — Uno snowboarder tedesco è morto ieri pomeriggio sulle nevi di Porta Vescovo, sulle Dolomiti di Arabba, nel comune di Livinallongo di Col di Lana. L’uomo stava scendendo in fuori pista insieme ad un amico quando col suo passaggio avrebbe provocato una slavina. Il compagno che lo seguiva avrebbero subito chiamato aiuto: il turista è stato ritrovato grazie all’Artva, sepolto sotto un metro di neve.

Nuovo incidente da valanga, l’ennesimo in pochi giorni. L’episodio si è verificato ieri pomeriggio intorno alle 16: la vittima questa volta è uno snowboarder trentenne, proveniente da Aschaffenburg, in Baviera. L’uomo stava sciando in fuori pista insieme ad un amico nella zona di Porta Vescovo, situata tra i massicci della Marmolada e le piste di Arabba e del Sella. Secondo quanto riferisce il Soccorso alpino veneto la valanga “è scesa lungo una via di scorrimento di 150-200 metri, incanalandosi con un fronte di 10”. La slavina si sarebbe staccata al passaggio della sua stessa tavola.

L’amico della vittima, che scendeva dopo di lui, avrebbe subito lanciato l’allarme e sul posto i primi ad intervenire sono stati due uomini del Soccorso alpino di Livinallongo, che prestavano assistenza sulle piste del comprensorio. I soccorritori hanno raggiunto il bordo della slavina e grazie all’Artva, hanno individuato in una decina di minuti il corpo del tedesco. Per lui tuttavia era già troppo tardi: lo snowboarder si trovava sotto poco più di un metro di neve: secondo quanto ipotizzato dal medico del Soccorso alpino portato sul luogo dall’elicottero del Suem, è possibile che il decesso sia sopraggiunto per i traumi riportati. La salma ricomposta, ottenuto il nulla osta dalla magistratura, è stata recuperata dall’elicottero con un verricello, e poi trasportata a valle.

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4 Commenti

  1. Il termine unico adottato ufficialmente da tutti gli organismi che si occupano del fenomeno è “valanga” (slavina viene dal tedesco Lavine), proprio per sottolineare che il meccanismo di formazione e distacco della neve è sempre lo stesso.
    Anche se si tratta di sinonimi, sarebbe bene quindi che le pubblicazioni di settore (come montagna.tv) utilizzassero soltanto il termine “valanga”.

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