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Svolta per il trasporto alpino: l’Italia ratifica il protocollo della Convenzione delle Alpi

Traffico pesante sulle Alpi (Photo ilfattoquotidiano.it)
Traffico pesante sulle Alpi (Photo ilfattoquotidiano.it)

ROMA — Grande passo avanti per l’Italia nell’annosa questione del traporto alpino. Nei giorni scorsi, la Camera ha approvato il Protocollo trasporti della Convenzione Internazionale delle Alpi, trattato internazionale che dal 1991 unisce tutti i Paesi alpini e l’Ue nell’intento di salvaguardare questo prezioso ecosistema e promuoverne lo sviluppo sostenibile. La realizzazione del protocollo favorirà il trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia.

Si tratta, in sostanza, di un insieme di misure mirate a favorire la realizzazione di un sistema di reti integrate di trasporto che migliorino la mobilità nelle Alpi tenendo però conto della fragilità del loro ambiente. Questo protocollo, la cui approvazione era ferma da 12 anni in Parlamento, ostacolata dalle associazioni dell’autotrasporto, metterà un freno alla costruzione di nuove direttrici per il trasporto pesante attraverso le Alpi.

“Oggi è una bella giornata per l’Italia e per chi sostiene la necessità di uno sviluppo sostenibile – ha commentato l’on. Erminio Quartiani, Presidente onorario del Gruppo Amici della Montagna del Parlamento -, ma anche per le popolazioni alpine, sottratte agli egoismi e all’irrazionalità di interessi arretrati di lobbies che sino ad oggi si erano opposte all’attivazione dei protocolli della Convenzione delle Alpi. Ha vinto quell’Italia  che guarda all’Europa e  alla collaborazione tra le sue genti, nell’interesse dell’ambiente e di chi vive in montagna”.

La ratifica è stata salutata con entusiasmo da tutti gli enti e organizzazioni che si occupano di ambiente e montagna.

“Dopo tanti tentativi non riusciti siamo finalmente arrivati ad un’approvazione che ci avvicina agli altri Paesi europei – ha dichiarato il Presidente del CAI Umberto Martini -. E’ stata una vittoria dell’intelligenza e del progresso. Mi auguro che questo sia solo l’inizio e che nel prossimo futuro verranno intrapresi altri percorsi comuni con i nostri partner della UE. I problemi infatti esistono, ma da soli non si risolvono”.

Grande soddisfazione è stata espressa anche dal Segretario Generale della Convenzione delle Alpi, Marco Onida: “Non è stando fuori dai Trattati internazionali, bensì rispettandoli, che si possono influenzare i destini delle Alpi e dell’economia”, e del presidente di CIPRA Italia Oscar Del Barba: “Quella di oggi è una data da ricordare: dopo oltre dodici anni dalla Convenzione, tutti i protocolli sono stati approvati”.

Il Wwf, che proprio in questi giorni ha lanciato una grande campagna per la tutela delle Alpi, anche in vista del biennio 2013-2014 in cui il nostro Paese avrà la presidenza della Convenzione, “accoglie con entusiasmo questa decisione del Parlamento italiano, che permette al nostro Paese di presentarci nel 2013 alla guida della Convezione con tutte le carte in regola. Questo provvedimento mette così la parola ‘fine’ su alcuni progetti molto impattanti, quali la nuova autostrada Asti-Cuneo-Mercantour, la prosecuzione oltre confine della Alemagna – A27 e il completamento oltre Brennero del cosiddetto Ti-BRE Trirreno-Brennero”.
“Oggi la modalità prevalente di trasporto per passeggeri e merci, quella su gomma, ha raggiunto una congestione tale per cui nei corridoi di transito non è quasi più possibile abitare – ha detto Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente -. Per spostare concretamente il traffico dalla strada alla rotaia occorre una politica dei trasporti che si ponga obiettivi credibili di crescita del trasporto ferroviario a medio termine, per riequilibrare e rendere più efficiente e sostenibile il sistema e che al contempo rinunci a un ulteriore potenziamento della rete stradale e autostradale”.

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Un commento

  1. Mi auguro che dalle parole si passi presto ai fatti. L’Italia penso sia il Paese che occupi piu’ parte dell’Arco Alpinno. Ma Trenitalia e “noTAV” si sono praticamente posti di traverso al progetto di trasferire su Ferrovia il traporto transalpino. Nessun investimento a valle dei nuovi trafori Loetschberg e Gottardo, Ostilita’ alla TAV in Val di Susa e non solo li’.
    Si puo’ rimediare invertendo la tendenza? AT

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