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Annapurna, due morti nella valanga: addio ad una leggenda dell’alpinismo russo

Iljas Tukhvatullin (Photo courtesy russianclimb.com)
Iljas Tukhvatullin (Photo courtesy russianclimb.com)

KATHMANDU, Nepal — Non c’è più speranza per Iljas Tukhvatullin e Ivan Lobanov, i due alpinisti travolti ieri dall’enorme valanga che ha spazzato la Nord dell’Annapurna tra campo 1 e campo 2. Gleb Sokolov, il leader della spedizione russa che stava tentando di aprire una nuova via sulla parete, ha comunicato a Russianclimb.com che le ricerche sono state sospese questa mattina.

Sulla parete erano impegnate due spedizioni. Una è quella di Sokolov, che non ha subito danni. L’altra era impegnata sulla via normale dell’8000 nepalese: composta da un gruppo di alpinisti uzbeki, era guidata da Tukhvatullin, uno degli scalatori russi più attivi e stimati degli ultimi anni.

Tukhvatullin faceva parte del leggendario gruppo soprannominato “Russian Band of Brothers”, che nel 2007 aveva aperto la strepitosa via sulla Ovest del K2 e lo scorso inverno aveva tentato la prima invernale sulla stessa montagna.

Ieri stava scalando verso campo 2 insieme a Lobanov e ad un altro compagno, quando la valanga li ha travolti. Il terzo alpinista è riuscito a sfuggire alla slavina, ma Lobanov e Tukhvatullin ne sono stati completamente inghiottiti.

I soccorsi sono scattati immediatamente. Il team di Sokolov è salito per cercare nella valanga e sul posto sono state fatte anche delle ricognizioni in elicottero. Ma dei due dispersi non si è trovata traccia.

“Abbiamo cercato ovunque – ha detto Sokolov a Russianclimb.com – ma non abbiamo trovato altro che blocchi di neve e ghiaccio. E’ impossibile scavare. Ci sono migliaia di tonnellate di neve e tantissimi crepacci. Si è staccato l’intero pendio”.

Sokolov ha anche dichiarato finita la spedizione.

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