AlpinismoAlta quota

Polacchi pronti per l’attacco al Lhotse, uno di loro punta alla salita in 16 ore

Polacchi al Lhotse (Photo Artuyr Matek - polishwinterhimalaism.pl)
Polacchi al Lhotse (Photo Artuyr Matek – polishwinterhimalaism.pl)

KATHMANDU, Nepal — Sono pronti per l’attacco di vetta gli alpinisti impegnati in questa stagione autunnale all’Everest e al Lhotse. In particolare su quest’ultimo ottomila si trova la squadra polacca guidata da Artur Hajzer: il gruppo di giovani scalatori ha raggiunto nei giorni scorsi il campo 4 per finire di attrezzare la via di salita. Tra loro c’è anche Andrzej Bargiel che vorrebbe salire dal campo base alla vetta in 16 ore totali.

In base alle previsioni meteorologiche il giorno di vetta potrebbe essere quello dell’8 ottobre. La maggior parte delle spedizioni infatti, si prepara per tentare la salita per quella data: così al Dhaulagiri, al Makalu, all’Everest e al Lhotse. Secondo quanto riferisce Explorersweb, all’Everest ci sarebbero questo autunno 10 alpinisti coreani che vorrebbero salire dalla via normale, oltre a un giapponese che proverà la scalata dallo spigolo ovest. Allo stesso campo base, ma con obiettivo il Lhotse, si trovano anche i 7 giovani alpinisti polacchi del “Polish Winter Himalaism”: il progetto che vorrebbe coinvolgere le nuove generazioni nella scalata invernale degli 8000 della terra.

Andrzej Bargiel (Photo polishwinterhimalaism.pl)
Andrzej Bargiel (Photo polishwinterhimalaism.pl)

Secondo quanto riferito da Hajzer ad Explorersweb infatti, uno degli obiettivi della spedizione al Lhotse sarebbe quello di preparare i giovani alpinisti per le prossime scalate d’inverno. Il team è composto da Krzysztof Starek, membro della spedizione invernale al Broad Peak del 2010/2011; Artur Matek, Mateusz Grobel, Mateusz Zabtocki e Agnieszka Bielecka, sorella di Adam Bielecki che lo scorso anno aveva scalato in aurtunno il Makalu, suo primo ottomila, poi nell’inverno 2012 il GI e infine questa estate il K2, tutti senza ossigeno.

Tra coloro che tenteranno la salita del Lhotse c’è anche Andrzej Bargiel che avrebbe l’obiettivo personale di compiere la scalata in velocità, impiegando tra il campo base e gli 8516 metri della vetta meno di 16 ore totali. Bargiel vanta in curriculum il record dell’Elbrus Race di cui è detentore dal 2010: quell’anno ha chiuso la gara in 03:23:37, coprendo un percorso di 13 chilometri che vai 2400 metri di Azau alla vetta occidentale alta 5642 metri.

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