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Lo Stromboli fa ancora paura

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MESSINA — L’eruzione sullo Stromboli non si ferma. Nella notte evacuate alcune abitazioni, mentre gli abitanti delle case sul mare sono stati invitati a lasciare l’isola. Ma la situazione appare sotto controllo.

L’attività del vulcano (nella foto Ansa) ripresa martedì pomeriggio, è proseguita in modo  sostenuto per tutta la notte. Dalle tre bocche apertesi a quota 600 metri, fuoriescono altrettante colate laviche, che hanno ormai raggiunto il mare.
 
La Protezione Civile non perde di vista il costone della Sciara del Fuoco, dove lava incandescente e già raffreddata rovina di sotto, fino a raggiungere l’acqua. Esplosioni e lapilli però, non preoccupano per il momento gli esperti giunti sul posto per monitorare la situazione.
 
Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile, Enzo Boschi, direttore dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, e Franco Barberi, presidente onorario della Commissione Grandi Rischi, si trovano sull’isola per valutare le condizioni della montagna.
 
Già ieri Bertolaso aveva ipotizzato la possibilità del distacco di una frana imponente, che potrebbe generare piccoli effetti tsunami. Ma il pericolo non sarebbe paragonabile a quello dell’eruzione del 2002. In quell’occasione infatti si erano staccati 25 milioni di metri cubi di lava e roccia, mentre stavolta si raggiungerebbero al massimo i 10 milioni.
 
Per questo l’evacuazione totale non è ancora considerata necessaria, e sono garantiti i collegamenti con le altre isole dell’Arcipelago e con il porto di Milazzo.
 
E’ previsto per oggi un briefing dei tecnici vulcanologi presenti sull’isola, per capire il comportamento dei crateri principali che al momento non sono in attività.
 
Valentina d’Angella
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