AlpinismoAlta quota

Anche Glen Plake e Kenton Cool al Manaslu, il racconto

Glen Plake, Remy Lecluse e Greg Costa al Manaslu (Photo daily.epictv.com)
Glen Plake, Remy Lecluse e Greg Costa al Manaslu (Photo daily.epictv.com)

KATHMANDU, Nepal — C’erano anche Kenton Cool e Glen Plake al Manaslu quando si è verificato il fatale crollo del seracco. Sia il famoso alpinista inglese sia la leggenda dello sci freestyle americano stanno bene, anche se quest’ultimo è stato travolto dalla slavina da cui è riemerso dopo essere stato trascinato a valle per circa 300 metri. I due compagni che erano con lui, due francesi con cui voleva scendere dalla montagna con gli sci, sono invece scomparsi.

Glen Plake, americano classe ’64, tre volte campione mondiale di freestyle, si trovava al Manaslu con due sciatori estremi francesi Remy Lecluse e Greg Costa. I tre volevano salire senza ossigeno e poi ridiscendere con gli sci dalla vetta. Al momento del crollo si trovavano ai campi alti. I due francesi sono scomparsi nella valanga, mentre lo statunitense si è salvato: avrebbe perso alcuni denti e sarebbe ferito a un occhio dopo essere stato scaraventato via per diverse centinaia di metri.

“E’ stato un terribile, terribile incidente – ha raccontato ieri Plake al telefono satellitare a Trey Cook, direttore dell’emittente Epic.Tv -. Ci sono 14 persone disperse. C’erano 25 tende a campo 3 e tutte sono state distrutte; altre 12 tende a campo 2 sono state sbattute via. Io e Greg eravamo in tenda insieme, mentre Rémy era in un’altra. Erano le 4:45 del mattino ed ero sdraiato nel mio sacco a pelo con la luce accesa perché stavo leggendo la Bibbia, quando abbiamo sentito un boato. Greg mi ha guardato e ha detto ‘è stata una forte raffica di vento’, poi dopo ne abbiamo sentito un altro e ha detto ‘no, era una valanga’. Poi ci ha colpito. Sono stato scaraventato 300 metri più giù e quando mi sono fermato ero ancora nel mio sacco a pelo, ancora nella tenda. Eravamo andati tutti a dormire con l’Arva addosso così ho iniziato a cercare. Ho cercato per 10 minuti poi ho realizzato che ero a piedi nudi. Greg stava usando la mia tuta come cuscino, così l’ho ritrovata. Ho trovato tutto quello che c’era nella mia tenda: la macchina fotografica, il sacco a pelo, gli scarponi. E’ stato come se qualcuno avesse buttato tutte le mie cose nel retro di un pick up, ma non c’era alcuna traccia di Greg. Anche Rémy e la sua tenda erano scomparsi”.

Al Manaslu si trova anche Kenton Cool, guida alpina e famoso alpinista inglese che aveva già scalato l’ottomila himalayano nel 2010. Cool probabilmente era al campo base, e quindi non sarebbe stato travolto dalla slavina. “Diversi team stanno facendo un grande lavoro al Manaslu – scriveva ieri sulla sua pagina Facebook -, voglio ringraziare tutti coloro che stanno dando una mano. Un pensiero va a tutti coloro che hanno perso amici e cari…la montagna può essere un posto molto molto crudele”.

Al quotidiano Cnn Cool avrebbe detto inoltre che sarà molto difficile il recupero dei corpi dispersi. Nella zona in cui è scesa la valanga infatti, ci sarebbero grandi crepacci.

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