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Tofane, tedesco muore sulla ferrata Ettore Bovero al Col Rosà

Col Rosa (Photo Simo Räsänen)
Col Rosa (Photo Simo Räsänen)

CORTINA D’AMPEZZO, Belluno — E’ stato ritrovato il corpo del turista tedesco morto sul Col Rosà, cima di 2160 metri nel gruppo dolomitico delle Tofane. L’uomo martedì stava salendo lungo la via ferrata Ettore Bovero, quando è caduto per alcune decine di metri: gli uomini del Soccorso alpino di Cortina lo hanno cercato per tutta la notte, fino a quando ieri mattina non l’hanno ritrovato in una fessura della roccia, una trentina di metri sotto l’attacco della ferrata.

La vittima è un 71enne tedesco in vacanza con la moglie nelle Dolomiti della Val Badia. Martedì era partito da solo dal camping Olimpia di Fiames, punto di accesso alla ferrata Ettore Bovero, via molto frequentata che sale lungo la parete sudovest della montagna. Secondo quanto riferito dalla moglie dell’escursionista, l’uomo aveva già percorso sia in salita che in discesa la stessa ferrata due anni fa. La donna lo ha aspettato a lungo a Cortina, dove avevano appuntamento, preoccupata perché non riusciva a contattarlo.

Alla fine il gestore del campeggio ha allertato il Soccorso alpino di Cortina, poco prima delle 20: i soccorritori si sono divisi in squadre, una ha percorso la ferrata fino in vetta, un’altra è salita dal sentiero solitamente utilizzato per il rientro, altre ancora hanno controllato le strade sottostanti. Alle ricerche hanno preso parte anche due finanzieri, uno dei quali con il cane. Nella notte hanno continuato a chiamare a gran voce l’uomo, senza avere risposta o riuscire ad individuarlo. Il tedesco peraltro vestiva in blu e grigio, abbigliamento poco visibile soprattutto al buio.

Ieri mattina è decollato anche l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che non ha però potuto sorvolare il Col Rosà a causa della nebbia. Alla fine il velivolo è riuscito ad approfittare di un varco e a lasciare in vetta le squadre del Soccorso alpino: i soccorritori sono scesi per i diversi canali e per le vie d’accesso alla cima, finchè uno di loro, raggiunto un sentiero sotto passo Posporcora, ha individuato con il cannocchiale il corpo della vittima. L’uomo si trovava in una fessura tra le rocce, una trentina di metri sotto l’attacco della ferrata.

L’elicottero è stato ostacolato per tutto il giorno dalla scarsa visibilità che impediva di effettuare le operazioni di recupero. Così la salma è stata recuperata a piedi dalle squadre, elitrasportate in quota sopra le nuvole e poi ridiscese. I soccorritori hanno calato il corpo dell’uomo fino al sentiero sottostante, per poi portarlo in automobile a Cortina. Secondo le prime ricostruzioni, riferite dal Soccorso alpino veneto, l’uomo sarebbe morto precipitando per una trentina di metri, a seguito di una scivolata avvenuta dopo aver completato il rientro in discesa della ferrata.

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