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Ozono e aerosol in Karakorum: partita la campagna di misura Share in vista di un nuovo Osservatorio ABC

Il Nano Share ad Askole
Il Nano Share ad Askole

ASKOLE, Pakistan — Misurare l’ozono e  il particolato atmosferico nel Parco del Karakorum, per studiare clima e ambiente in quest’area ricca di preziosi ghiacciai. Questo il prossimo passo nel campo del monitoraggio atmosferico del Comitato EvK2Cnr, che quest’estate ha installato presso il villaggio pakistano di Askole, ai piedi del K2, la stazione “portatile” di monitoraggio climatico – ambientale “Nano-Share”.

Il Nano-Share è una  sistema di monitoraggio climatico – ambientale promosso da EvK2CNR e messo a punto e realizzato insieme al CNR-ISAC di Bologna ed al CNRS-LGGE di Grenoble, realizzato nell’ambito del progetto internazionale Share – Stations at High Altitude for Research on the Environment. Negli anni scorsi ha effettuato rilevazioni nella valle del Khumbu, in Nepal, e sul ghiacciaio dello Stelvio. Ad agosto è stato installato in Karakorum dai due tecnici del Comitato EvK2Cnr Gianpietro Verza e Marcello Alborghetti. Si trova ad Askole, ultimo villaggio raggiungibile in auto sulla via che porta al K2: 800 abitanti e 3000 metri di quota. Da qui lo strumento rileverà ozono e aerosol  nel Parco del Karakorum durante la campagna di misura che durerà fino a fine ottobre.

Grazie all’utilizzo di energia rinnovabile, Nano Share è in grado di eseguire in autonomia misure di diversi composti atmosferici e di parametri meteorologici. “Nella configurazione installata ad Askole – spiega Paolo Bonasoni, responsabile del progetto Share – Nano-Share esegue misure di ozono, numero totale di particelle, anidride carbonica oltre a temperatura, pressione, umidità relativa, direzione ed intensità del vento. Tuttavia, la non facile situazione ambientale e socio-politica, oltre alle notevoli difficoltà tecniche incontrate e nonostante  il grande supporto fornito da Verza ed Alborghetti, non hanno permesso di ottenere altre informazioni previste”.

“La campagna di misura in Karakorum ha preso avvio ad agosto dopo un primo test eseguito lo scorso anno ad Urdukas – prosegue Bonasoni -. L’obiettivo è acquisire informazioni su clima ed atmosfera in Karakorum e di verificare la rappresentatività del luogo ove potrebbe essere installata la stazione del progetto Atmospheric Brown Clouds in Pakistan, nell’ambito degli accordi tra UNEP ed EvK2CNR. Questa stazione, denominata  Pakistan Climate Observatory – Karakorum consentirà di monitorare lo stato del clima nella parte occidentale della catena HKKH, che ad est, in Himalaya, è già studiato dal 2006 grazie al Nepal Climate Observatory – Pyramid a 5079 m di quota”.

I test eseguiti lo scorso anno a Urdukas erano mirati a raccogliere informazioni relative al particolato atmosferico PM10, al fine di indagare gli andamenti dell’aerosol nell’area del ghiacciaio del Baltoro. In particolare, oltre a definire differenti regimi di circolazione, furono ottenute indicazioni preliminari riguardo il trasporto di masse d’aria ricche di aerosol minerale, identificando nell’area desertica del Taklimaklan uno dei luoghi di provenienza di questo tipo di aerosol.

Ma cosa ha scoperto quest’anno il NanoSHARE, durante le prime settimane di misurazione? “Dai primi dati provenienti da Askole, e da un’analisi preliminare che abbiamo condotto – anticipa Bonasoni -, le concentrazioni sembrano in linea con quelle osservate in altre aree di alta quota. Tuttavia, dagli andamenti di ozono ed aerosol, che mostrano concentrazioni eccedenti valori di fondo in particolari ore  della giornata, sarà interessante verificare se questi possono essere riconducibili alle emissioni provenienti da Askole o da altri paesi dell’area, prodotte per esempio dai fuochi vivi per cucinare”.

“In attesa di promuovere e realizzare il Pakistan Climate Observatory in Karakorum – conclude Bonasoni -, le informazioni  raccolte ad Askole quest’anno , costituiscono un primo importante test ed un set di misure unico per studiare clima ed ambiente in quest’area ricca di ghiacciai,  che è bene ricordare rappresentano  una importante fonte di  acqua dolce  per milioni di persone”.

 

Foto Maurizio Gallo, Gianpietro Verza, Marcello Alborghetti

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