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Serata amarcord a Breuil Cervinia con i grandi campioni della discesa libera

I campioni della discesa libera
I campioni della discesa libera

BREUIL CERVINIA, Aosta — L’aria che ti brucia il volto, le gambe che pulsano, gli sci che sbattono, il cuore impazzito, la paura e il coraggio, la concentrazione e la determinazione. “E’ la discesa libera, bellezza” si potrebbe dire parafrasando Humphrey Bogart e riassumendo i racconti presentati ieri sera dai campioni del passato dello sci di velocità nella prima serata del Cervino Cinemountain Filmfestival. Al Cinema des guides, nel centro di Breuil Cervinia, si sono dati appuntamento gli appassionati della neve per ascoltare ricordi, aneddoti, riflessioni di Herbert Plank, Kristian Ghedina, Mauro Cornaz e Antoine Deneriaz. A fare da moderatore Carlo Gobbo, per anni la Voce dello sci attraverso i microfoni della Rai.

Dopo un doveroso omaggio a Zeno Colo’, e’ stato Plank ad “aprire le danze” ricordando la sua medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Innsbruck del 1976, l’ultima vinta dall’Italia in questa specialità: “Sono stati momenti unici, indimenticabili, con tanti sacrifici ma bellissimi. I parterre erano colmi di gente, non ci siamo neanche resi conto di quanto eravamo amati”. “Le piste? – ha aggiunto – Non erano mica come oggi, si sbatteva forte ed era bello”. All’epoca niente reti, solo balle di fieno nei punti più pericolosi. “A Wengen e in Val d’Isere bisognava pure frenare, un pochino almeno” ha precisato sorridendo Ghedina. Secondo Mauro Cornaz, già campione italiano in Libera ed ex allenatore della Nazionale francese, “le discese libere classiche hanno perso il loro fascino, oggi restano grandi discese ma non sono piu’ quelle di un tempo”.

Poi spazio agli aneddoti con Ghedina a fare da primattore sul palco. “Ricordo l’amico Alphand quando vinse la Coppa di specialità e mi scrisse una dedica sul suo libro – ha sottolineato ironicamente Ghedo, 166 gare in Coppa del Mondo e 14 vittorie – che diceva: grazie per le belle giornate…a me che ero arrivato secondo!”. Italia e Francia che spesso hanno collaborato per sconfiggere le superpotenze di Svizzera e Austria, come ha evidenziato Cornaz. Antoine Deneriaz, medaglia d’oro a Torino 2006, ha rivissuto quei momenti, precisando che “con il ginocchio gonfio, a pochi mesi dalla gara, ero sicuro che avrei vinto quella gara”. “Pochi anni dopo fui protagonista di una violenta caduta – ha proseguito – e mi sono accorto che mi era venuta paura a scendere. Et voila’, j’etais termine’. Carriera finita”.

Questa sera, alle 21, a Valtournenche (centro polivalente) appuntamento con Adam Ondra, fenomeno dell’arrampicata sportiva, che presenterà il film The wizard’s apprentice di Petr Pavlicek.

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